App Immuni, pochi download da parte degli studenti

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La sottosegretaria alla salute, Sandra Zampa, ha fatto un primo bilancio dopo la riapertura delle scuole chiedendo agli studenti di scaricare l’App Immuni. “Serve a non farsi beccare dal virus perché avverte subito se hai avuto contatti con un amico positivo. E studiate scienze, magari pensando di diventare scienziati” ha dichiarato Zampa. Ma quanti effettivamente hanno recepito il messaggio scaricando l’App sui propri cellulari? Le risposte raccolte all’uscita degli studenti di un Liceo di Milano indicano che solo pochi di loro hanno effettuato il download di Immuni.

Le risposte degli studenti

Non ho ancora scaricato Immuni, però ho intenzione di farlo, visto che sono queste le direttive del preside“, ha spiegato un ragazzo. “Non ho effettuato il download, perché so che è stata scaricata pochissimo e quindi mi sembra completamente inutile. Solo un’insegnante ci ha consigliato di scaricarla, ma per il resto non sono arrivate indicazioni dalla scuola“, ha aggiunto una studentessa. Non manca però anche una voce fuori dal coro. “Sì, l’ho scaricata. È molto utile, la visualizzo spesso e ha anche un’interfaccia molto intuitiva“, ha affermato uno degli studenti. La risposta più comune alla domanda “Credi che i tuoi compagni di classe abbiano scaricato Immuni” è stata “no“.

Salvini: “Consigliare a mio figlio Immuni? E’ adulto, sceglie con la sua testa”

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Sul tema è intervenuto anche il leader della Lega Matteo Salvini. “Consigliare a mio figlio di installare Immuni? È adulto e sa scegliere con la sua testa“, ha dichiarato riponendo all’invito di Sandra Zampa. “Se fossi il sottosegretario Zampa“, ha aggiunto Salvini, “mi preoccuperei di far studiare gli alunni a scuola, non di altro“. Il leader del Carroccio ha poi alimentato le polemiche sulla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, accusandola “di aver sprecato mesi e mesi inutilmente” e di “non essere in grado di occuparsi della scuola“. “Penso che il futuro dei nostri figli sia troppo importante per essere in mano alla confusione del governo“.

 

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