Alitalia, centinaia di lavoratori protestano al Mise

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Almeno un migliaio i lavoratori scesi in piazza oggi di fronte al Mise per chiedere un nuovo piano aziendale per Alitalia. Presenti tutte le sigle sindacali. I manifestanti hanno provato a raggiungere in corteo il Mef ma sono stati bloccati dalle forze dell’ordine. “Il nuovo piano ridurrà Alitalia ad una semplice compagnia regionale e lascerà a casa oltre 6mila famiglie senza alcun tipo di sostegno. Il governo deve cercare di risolvere il rapporto con l’Unione europea“. Questi i commenti dei lavoratori.

Alitalia, Rampelli: “Vettori stranieri in Italia non farebbero i nostri interessi”

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Lo stato italiano deve pagare gli stipendi in modo puntuale. Il tema è sempre lo stesso: negli ultimi 15 anni sono state attuate politiche di riduzione ed ora la compagnia è ai minimi termini. C’è qualcuno che vorrebbe tagliare ancora, ignorando il fatto che Alitalia è competitiva in Europa. La crisi è dovuta a situazioni amministrative e finanziarie. Per una nazione che vive di beni culturali e turismo, il trasporto aereo è insostituibile. Nessun vettore straniero può venire in Italia perché farebbe i nostri interessi. Dovremmo rilanciare Alitalia con la partecipazione dello Stato“. Lo ha dichiarato Fabio Rampelli (FdI), presente alla manifestazione dei lavoratori Alitalia di fronte al Mise.

Rizzo: “Pressione compagnie private per svendere patrimonio italiano”

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Anche Marco Rizzo, il segretario generale del Partito Comunista, è intervenuto durante la manifestazione. “La vicenda Alitalia riguarda il Paese e l’orientamento del governo rispetto al trasporto aereo“, ha dichiarato. “Italia fanalino di coda rispetto ai ristori per ogni posto volo: negli altri Paesi stanziati circa 80 euro, in Italia il ristoro è di 8 euro. È chiara la pressione delle altre compagnie aeree private, rispetto al patrimonio che è possibile vendere o svendere in Italia. Non capire questo significa essere dei traditori del Paese“, ha concluso Rizzo.

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