25 Aprile, il presidente della Repubblica depone una corona su Altare della Patria. VIDEO

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha reso omaggio al Milite Ignoto all’Altare della Patria in occasione del 77/o anniversario della Liberazione. Alla cerimonia hanno partecipato la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, il vice-presidente della Camera, Ettore Rosato, il presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato. Presenti anche il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri e il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Il capo dello Stato ha deposto una corona d’alloro e poi osservato un minuto di raccoglimento. Ad accezione delle mascherine indossate dai presenti, dopo due anni la celebrazione ha ritrovato una sua normalità: Mattarella è stato salutato dalle Forze Armate in picchetto d’onore. A causa del Covid, infatti, lo scorso anno si era svolta a ranghi ridotti, mentre due anni fa, in pieno lockdown, Mattarella andò da solo all’Altare della Patria.

Il presidente della Repubblica ad Acerra per celebrare il 25 aprile

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Mattarella si è poi recato ad Acerra (Napoli), città medaglia d’oro al merito civile, per partecipare alla cerimonia prevista in occasione del 77mo anniversario della Liberazione. Dopo l’omaggio al monumento alla memoria, è atteso alla cerimonia nel castello dei Conti col sindaco di Acerra, Raffaele Lettieri, e il vescovo monsignor Antonio Di Donna. Acerra fu teatro – tra il primo e il 3 ottobre del 1943 – della rappresaglia delle truppe naziste in fuga dall’Italia meridionale. Circa 90 le vittime accertate, uomini, donne, ma anche bambini: il più piccolo, Gennaro Auriemma, aveva solo un anno. E la città messa a ferro e fuoco. Un martirio riconosciuto nel 1999 con il conferimento della medaglia d’oro al merito civile.

“Fermare subito la guerra in Ucraina prima che si estenda”

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Il 24 febbraio siamo stati tutti raggiunti dalla notizia che le Forze armate russe avevano invaso l’Ucraina. Come tutti, quel giorno, ho avvertito un pesante senso di allarme, di tristezza, di indignazione. E, pensando gli ucraini, mi sono venute in mente queste parole: ‘Questa mattina mi sono svegliato e ho trovato l’invasor‘. Sono le prime di Bella Ciao. Questo tornare indietro della storia rappresenta un pericolo non soltanto per l’Ucraina ma per tutti gli europei. Avvertiamo l’esigenza di fermare subito, con determinazione, questa deriva di guerra prima che possa ulteriormente disarticolare la convivenza internazionale, prima che possa tragicamente estendersi. Questo è il percorso per la pace, per ripristinarla; perché possa tornare ad essere il cardine della vita d’Europa. Per questo diciamo convintamente: viva la libertà, ovunque. Particolarmente ove sia minacciata o conculcata“. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando ad Acerra in occasione del 25 aprile.

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