Squid Game, la vicenda che ha ispirato la serie tv: la rivelazione

Con visualizzazioni da oltre 90 paesi, Squid Game è la serie tv più vista di sempre su Netflix. In meno di una settimana, ha superato il record detenuto da Bridgerton, generando un fenomeno di costume in tutto il mondo. Dalle ricette a tema, ai videogiochi, ai meme virali sul web, Squid Game ha fatto guadagnare a Netflix la bellezza di 650 milioni di sterline. Ma si può dire altrettanto del suo inventore? Quanto ha guadagnato il regista di Squid Game dopo il clamoroso successo? In una recente intervista al The Guardian, Hwang Dong-hyuk ha svelato nuovi retroscena e dettagli: da quanto ha guadagnato a com’è nata l’idea di Squid Game, fino allo stress durante la fase di produzione.

In attesa, inoltre, di scoprire quando uscirà la seconda stagione di Squid Game, guarda anche i migliori meme sulla serie, impara la ricetta dei famosissimi biscotti, leggi del rischio di emulazione tra i più giovani e scopri quando uscirà in italiano.

Quanto ha guadagnato il regista

Hwang sarà ricco quanto il concorrente che vince il primo premio? Alla domanda se il suo sorprendente successo lo abbia reso ricco, il regista di Squid Game risponde ridendo. “Non sono così ricco“, dice. “Ma ne ho abbastanza. Ho abbastanza per mettere il cibo in tavola. E non è che Netflix mi stia pagando un bonus. Netflix mi ha pagato secondo il contratto originale“. Secondo i documenti trapelati, la produzione di nove episodi è costata 15,5 milioni di sterline, che equivale a 1,75 milioni di sterline a puntata. D’altra parte, secondo le stime di Netflix, la serie tv è stata vista da 142 milioni di famiglie e ha aumentato il numero di abbonati di 4,4 milioni, per un valore di 650 milioni di sterline al colosso di streaming.  Forse Hwang avrebbe dovuto negoziare una clausola relativa alla performance. Specialmente perché la creazione, la scrittura e la regia gli hanno causato così tanto stress da provocare la caduta di sei denti. “È stato fisicamente, mentalmente ed emotivamente estenuante. Continuavo ad avere nuove idee e a rivedere gli episodi mentre giravamo, così la quantità di lavoro si è moltiplicata“.

Com’è nata l’idea di Squid Game

L’idea di Squid Game è nata dalla situazione familiare di Hwang nel 2009, quando la crisi finanziaria globale ha colpito duramente la sua patria e la sua famiglia. “Ero in grande difficoltà finanziaria perché mia madre era andata in pensione. Io stavo lavorando a un film, ma non eravamo riusciti a ottenere finanziamenti. Quindi non ho potuto lavorare per circa un anno. Abbiamo dovuto chiedere dei prestiti mia madre, io e mia nonna“, racconta il regista di Squid Game. “Ho letto tanti fumetti di giochi di sopravvivenza. Mi sono ritrovato in quei personaggi che erano alla disperata ricerca di denaro e successo. Quello è stato un punto basso della mia vita“, continua Hwang. “Se esistesse un gioco di sopravvivenza come questi in realtà, mi chiedevo, parteciperei per guadagnare soldi per la mia famiglia?“, si chiedeva il regista, dando vita alla sceneggiatura di Squid Game.

Qual è il messaggio della serie tv

Perché Hwang ha creato un concorso così brutale che considera la vita umana a poco prezzo? “Perché lo spettacolo è motivato da un’idea semplice“, dice. “Stiamo combattendo per le nostre vite in circostanze molto diseguali“, risponde Hwang. “È molto semplice! Credo che l’ordine economico globale globale sia disuguale e che circa il 90% delle persone creda che sia ingiusto”, spiega il regista. Ma non c’è una contraddizione nel fatto che, senza i soldi di una società internazionale, come Netflix , la critica al capitalismo globale non sarebbe mai stata vista? “Netflix è una società globale, ma non credo che aggravi le disuguaglianze. Non credo ci sia contraddizione. Quando stavo lavorando al progetto, l’obiettivo era quello di posizionarmi al primo posto nella classifica statunitense di Netflix per almeno un giorno“, racconta Hwang. “Volevo creare qualcosa che potesse risuonare non solo per i coreani, ma a livello globale. Questo era il mio sogno“, conclude il regista, sottolineando che “stiamo vivendo in un mondo alla Squid Game“.

 

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