Raffaella Carrà, il tributo del Guardian: “Icona culturale”

Raffaella Carrà è certamente entrata di diritto nella storia della musica e della Tv italiana e ora anche una testata importante come “The Guardian” ha deciso di celebrarla. La showgirl, diventata celebre per il suo inconfondibile caschetto biondo, viene infatti definita “la popstar italiana che ha insegnato all’Europa la gioia del sesso“. Il riconoscimento per la “Raffa nazionale”, non arriva in un momento casuale: tra pochi giorni è infatti prevista l’uscita del musical “Explota Explota!“, in cui potremo ammirare ancora una volta alcuni dei suoi successi più importanti.

Raffaella Carrà e l’omaggio del “Guardian”: le motivazioni

Si avvicina l’uscita di “Explota Pelota“, pellicola italo-spagnola che ha per protagonista Maria, una ragazza che nei primi anni ’70 fa il possibile per entrare a far parte del corpo di ballo di uno show televisivo. Nonostante le difficoltà , il suo talento le permette di emergere e di realizzare il suo sogno. Una storia che sembra ricordare il percorso vissuto da una delle showgirl italiane più importanti e apprezzate anche all’estero, Raffaella Carrà. Non a caso, il regista, Nacho Alvarez, ha deciso di scegliere alcuni dei suoi bran più importanti come colonna sonora.

Il “Guardian” uno dei quotidiani internazionali più letti nel mondo, ha così deciso di approfittare di questa occasione per celebrare l’artista, che può essere considerata una vera pioniera per il coraggio mostrato con alcuni dei suoi successi. Il giornale, infatti, la definisce “la popstar italiana che ha insegnato all’Europa la gioia del sesso, un’icona culturale che ha rivoluzionato l’intrattenimento italiano”.

Parole che non sono azzardate, anzi. Negli anni ’70, quando la “Raffa Nazionale” era già una stella di prima grandezza, una donna che utilizzava un abbigliamento succinto veniva guardata con diffidenza. Ma lei ha mostrato di non avere alcun imbarazzo nel mettere in mostra il suo ombelico in trasmissioni come “Canzonissima”. A questo si devono aggiungere poi brani quali come “Come bello far l’amore” a “Tuca tuca”, considerati un inno alla libertà sessuale.

E il quotidiano britannico arriva a scomodare paragoni davvero importanti: “Quando la Svezia aveva gli Abba, l’Italia aveva la Carrà, che ha venduto milioni di dischi in tutta Europa. A livello vocale negli stessi anni in Italia c’erano interpreti nettamente superiori, come Mina, Milva, Patty Pravo e Giuni Russo. Ma la Carrà le ha superate tutte“.

La reazione di Raffaella Carrà al tributo del “Guardian”

L’omaggio di una delle testate internazionali più importanti a un’artista completa come la Carrà non può che essere motivo di orgoglio per lei. Nonostante i tantissimi successi ottenuti in carriera, lei è rimasta quella di sempre e quasi si schernisce per l’attenzione mostrata per lei dal quotidiano britannico: “Stavolta la ‘carrambata’ l’hanno fatta a me” – ha detto all’ANSA in riferimento a uno dei suoi programmi di maggiore successo “Carramba, che sorpresa”, andato in onda negli anni ’90.

Sono sorpresa, non mi aspettavo un tale riconoscimento…mi ha davvero colpita – ha detto ancora -. E sono naturalmente onorata dal fatto che Nacho Alvarez (il regista del film, ndr) abbia scelto proprio le mie canzoni per la sua opera prima… Un cast sfavillante, tutti molto bravi e pieni di energia. Non nascondo che, quando ho visto il film e ho sentito le mie canzoni cantate da altri artisti mi ha fatto un certo effetto. Non capita spesso nei vari talent di sentirle riproporre. Auguro loro tutto il successo che meritano, anche perché il film esce in un momento particolare in cui sono ben altri i problemi delle persone, ma non ne hanno colpa e aguro loro che vada tutto per il meglio”.

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