Sanità, la ricetta elettronica diventa definitiva

La ricetta elettronica diventa definitiva. Questa è la soluzione, spinta dall’emergenza Covid, che diventa una pratica: il ministro della Salute Orazio Schillaci spiega anche le novità introdotte per agevolare i malati cronici nell’approvvigionamento dei farmaci.

Infatti la ricetta elettronica è stata introdotta nel 2020 per limitare gli spostamenti durante la pandemia e da allora la misura è andata avanti di proroga in proroga, fino a diventare normalità in diverse zone d’Italia.

Ora il governo ha deciso di porre fine alla fase sperimentale e di rendere la ricetta elettronica definitiva e strutturale: “È evidente la portata semplificativa di questa misura non solo per le persone ma anche per i medici di famiglia per i quali si alleggerisce il carico di lavoro amministrativo a vantaggio della cura dei pazienti”, ha affermato l’On. Schillaci.

“Abbiamo reso strutturale la ricetta elettronicasia quella rossa che quella bianca, molto apprezzata sia dai medici che dai cittadini. Abbiamo ritenuto che fosse giusto porre fine alla sperimentazione e alle proroghe per semplificare il lavoro dei medici di famiglia e la vita dei cittadini, i quali non dovranno più recarsi negli studi medici, ma potranno ricevere la ricetta via mail o altri canali sul proprio smartphone” afferma Orazio Schillaci in merito alle misure per la salute contenute nel DL Semplificazioni approvato dal Consiglio dei Ministri.

Stetoscopio
Foto | Pixabay @Bru-nO

La ricetta elettronica e il provvedimento per i pazienti cronici

Il provvedimento contiene anche un’altra importante novità che riguarda i pazienti cronici per i quali la ricetta dematerializzata sarà valida per un anno e permetterà di fare scorta di farmaci per 30 giorni di terapia, sempre in base alle indicazioni del medico.

“Un malato cronico ha bisogno periodicamente di assumere lo stesso farmaco – aggiunge il Ministro – grazie a questa norma i pazienti o chi si prende cura di loro in caso di non autosufficienza, hanno il doppio vantaggio di non dover andare ripetutamente dal medico per ritirare la ricetta e ripetutamente in farmacia per ritirare i farmaci. Non dimentichiamo che molti pazienti cronici sono persone anziane, spesso affette da più di una patologia cronica, non autosufficienti o che hanno difficoltà a spostarsi. È evidente la portata esemplificativa di questa misura non solo per le persone ma anche per i medici di famiglia per i quali si alleggerisce il carico di lavoro amministrativo a vantaggio della cura dei pazienti”.

Il disegno di legge infine contiene una norma per far fronte alle carenze di medicinali che modifica l’attuale normativa rendendo più tempestiva la comunicazione in caso di carenza e agevolando l’approvvigionamento dei farmaci.

In particolare, si stabilisce che la comunicazione delle aziende all’Aifa, in caso di interruzione temporanea o definitiva della commercializzazione di un farmaco, riguardi le singole confezioni dei medicinali e che la comunicazione di carenza sia effettuata entro due mesi e non più quattro.

Ciò consentirà ai medici di valutare per tempo i farmaci da prescrivere per il regolare proseguimento della terapia, evitando disorientamento e disagio ai pazienti preventivamente informati.

Farmaci
Foto | Pixabay @Pexels
Impostazioni privacy