Dart, satellite italiano filmerà tentativo di deviazione dell’asteroide

Ci sarà anche un po’ di Italia nella missione spaziale Dart della Nasa, partita il 23 novembre, che avrà il compito di far “scontrare” volutamente un’astronave contro un asteroide per deviarlo dalla sua orbita in nome della difesa planetaria. Sarà infatti italiano il satellite che, nelle fasi finali, avrà il compito di monitorare l’andamento e l’eventuale buona riuscita della missione. Lo riferisce l’Agi.

Missione Dart, c’è anche un CubeSat italiano

Si tratta di un CubeSat, un satellite della dimensione di una scatola di scarpe e pesante poco più di un chilo. A realizzarlo è stata l’Agenzia spaziale italiana. Grazie alla missione Dart (Double Asteroid Redirection Test), la Nasa potrà testare le tecnologie necessarie per evitare un’eventuale collisione di un asteroide con la Terra. In questo caso con Dimorphos, piccola luna dell’asteroide Didymos.

Poco prima della collisione, il CubSat italiano si sgancerà quindi dal vettore per scattare fotografie e riprendere l’intera sequenza dell’impatto e i suoi effetti. L’inizio della missione non ha avuto alcuna complicazione. Il decollo è infatti avvenuto alle 7.21 (ora italiana) dalla californiana Vandenberg Space Force Base, a bordo di un razzo SpaceX Falcon 9.

Impatto con Dimorphos: come funziona il test

La navicella si dirigerà ora verso l’asteroide Didymos e la sua piccola luna, Dimorphos, larga circa 70 metri e bersaglio della missione. Dart viaggerà a una velocità di circa sei chilometri al secondo, necessaria affinché l’impatto alteri l’orbita. L’obiettivo sarà quello di alterare la traiettoria dell’asteroide, valutando così se questo sistema di difesa planetaria della Nasa sia o meno efficace.

Anche se, stimano gli esperti, nessun asteroide conosciuto colpirà il nostro pianeta nei prossimi 100 anni. L’impatto “di prova”, comunque, non avverrà prima dell’autunno 2022. Il costo totale della missione, secondo la Nasa, si aggira attorno ai 330 milioni di dollari, di cui la maggior parte (310 milioni) per lo sviluppo della navicella spaziale. Sarà infine la missione Hera dell’Esa ad analizzare il cratere che Dart lascerà su Dimorphos.

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