Cosa è la medaglia Dirac, vinta per la prima volta da un’italiana

Alessandra Buonanno, scienziata italiana che lavora in Germania, ha vinto la medaglia Dirac. Si tratta di uno dei principali premi scientifici internazionali. Il Premio Dirac include quattro prestigiose onorificenze conferite a scienziati che si sono distinti nei settori della fisica teorica, della matematica e della chimica. Sono intitolate al fisico britannico Paul Dirac, premio Nobel per la fisica nel 1933 e tra i fondatori della teoria quantistica.

Chi è la vincitrice della medaglia Dirac

Alessandra Buonanno lavora in Germania nellIstituto Max Planck per la Fisica gravitazionale di Potsdam. La medaglia Dirac premia Buonanno per le sue ricerche teoriche alla base della rilevazione delle onde gravitazionali. È la prima italiana e la seconda donna in assoluto ad aver vinto la medaglia Dirac.

Dopo la laurea e il dottorato di ricerca in Fisica all’Università di Pisa, la ricercatrice ha lavorato al Cern di Ginevra e poi in Francia, nell’Institut des Hautes Etudes Scientifiques (Ihes). Ha inoltre lavorato nel Laboratorio di Astrofisica e Cosmologia (APC) di Parigi (2001), nell’Università del Maryland (2005). Nel 2014 l’Istituto Max Planck per la fisica gravitazionale di Potsdam l’ha nominata co-direttrice.

Gli studi sulle onde gravitazionali

Hanno vinto il Premio Dirac anche i fisici Thibault Damour, Frans Pretorius e Saul Teukolsky. Tutti loro hanno contribuito alla ricerca sulle onde gravitazionali. In particolare, hanno stabilito le proprietà delle onde gravitazionali prodotte quando due stelle o due buchi neri ruotano uno attorno all’altro per poi fondersi. 

“Il lavoro teorico delle Medaglie Dirac di quest’anno è stato fondamentale per interpretare le osservazioni effettuate da Ligo, un esperimento estremamente sofisticato”, ha detto il direttore dell’Ictp, Atish Dabholkar, annunciando i vincitori del premio. “Si tratta – ha aggiunto – di una verifica impressionante dell’accuratezza della teoria della relatività generale di Einstein. È un meraviglioso tributo allo straordinario potere della nostra comprensione teorica della natura, che fino a poco tempo fa sembrava troppo bizzarra per la verifica osservativa”.

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