Nemmeno il lockdown ha fermato
le emissioni di gas serra

Le concentrazioni di gas serra hanno raggiunto un livello record lo scorso anno. Ma, a distanza di un anno, il mondo “è ancora fuori rotta” nel limitare drasticamente le emissioni inquinanti. Lo hanno ribadito oggi le Nazioni Unite, sottolineando la necessità di scongiurare un ulteriore innalzamento della temperatura. I livelli di anidride carbonica sono saliti a 413,2 parti per milioni nel 2020, con un aumento maggiore rispetto alla media dell’ultimo decennio, nonostante il calo temporaneo dovuto al lockdown. Lo sottolinea un rapporto dell‘Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite (WMO).

Gas serra, livello record 2020: “Siamo fuori strada”

Siamo fuori strada“, ha detto il segretario generale dell’OMM Petteri Taalas. “Dobbiamo rivedere i nostri sistemi industriali, energetici e di trasporto e il nostro intero stile di vita“, ha aggiunto Taalas, chiedendo un “drammatico aumento” degli impegni in vista della COP26. “Sarà molto, molto difficile questo vertice“, ha aggiunto il primo ministro britannico Boris Johnson durante una conferenza stampa con i bambini. “Sono molto preoccupato perché potrebbe andare storto e potremmo non ottenere gli accordi di cui abbiamo bisogno“, ha confessato. La posta in gioco per il pianeta è enorme, tra cui l’impatto sui mezzi di sussistenza economici in tutto il mondo e la futura stabilità del sistema finanziario globale.

Arabia Saudita: zero emissioni entro il 2060

Il principe ereditario dell’Arabia Saudita ha annunciato sabato che il principale esportatore di petrolio al mondo mira a raggiungere emissioni zero di gas serra, entro il 2060, quindi 10 anni dopo gli Stati Uniti. Nella stessa direzione si sta muovendo il gabinetto australiano, pronto a stabilire un nuovo obiettivo, per la drastica riduzione di emissioni entro il 2050. A Berlino, i funzionari di Germania e Canada hanno invece presentato un piano per aiutare le nazioni più povere a finanziare la revisione necessaria contro il cambiamento climatico.

Da Londra a Parigi, al via le proteste per il Pianeta

Per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi, le nazioni dovranno investire nella transizione verde, ogni anno, fino al 2050, un valore pari al 2% -3% della produzione mondiale. Intanto, a Londra, gli attivisti per il clima hanno ripreso la loro campagna bloccando traffico nel quartiere finanziario della città. Mentre a Madrid alcune decine di persone hanno inscenato un sit-in di protesta, bloccando brevemente la via dello shopping. “Le emissioni di gas serra stanno provocando catastrofi climatiche in tutto il pianeta. Non abbiamo tempo“, ha detto a Reuters Alberto, 27 anni, un sociologo che ha preso parte alla protesta.

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