Cittadini chiusi in casa: animali liberi in strada. Questa la situazione che si è registrata in tante città del mondo, dopo che molti Paesi sono entrati in quarantena per contrastare la diffusione del coronavirus. Strade e piazze semi deserte e traffico zero hanno permesso ai tanti animali, presenti nelle zone rurali circostanti, di riaffacciarsi, più o meno timidamente, ai centri urbani.
La natura che riprende i suoi spazi, che si fa largo nel silenzio, dopo anni di confusione, è un’immagine affascinante che richiama alla mente un modo più “naturale” di vivere rispetto a quello a cui eravamo abituati prima. Così, dai canguri ad Adelaide in Australia, ai lupi a San Francisco, una serie di animali, selvatici e domestici sono riapparsi tra il silenzio spettrale, essendo gli unici esenti dall’isolamento provocato dal coronavirus.
Dalle anatre che frescheggiano a Piazza di Spagna, a Roma, ai tassi in centro a Firenze, fino ai delfini nel porto di Cagliari, anche l’Italia ha visto la diffusione di questo strano fenomeno e ne ha studiato le particolarità. Tanti i cittadini in tutto il mondo a riprendere con lo smartphone l’avvistamento delle specie: in South Carolina, negli Usa, un coccodrillo tra i centri urbani, in Argentina alcuni esemplari di foche vengono filmate mentre prendono il sole nelle piazze, sugli scalini dei monumenti, e addirittura un rinoceronte a Terai Lowlands, in Nepal che si aggira tranquillo in città. Non sono stati da meno gli animali in Asia: mandrie di elefanti in India, che hanno causato il blocco delle strade, a Mumbai, in particolare sono state riprese alcune scimmie che si tuffano all’interno di piscine, evidentemente abbandonate, situate in proprietà private.
Risse tra macachi vicino alla città di Bangkok, in Thailandia, e orsi bruni in California, tra gli spettacoli più suggestivi del fenomeno naturale. Altri casi di animali in giro per le strade deserte in Gran Bretagna. A Llandudno, nel Galles del Nord, è stata fotografata una mandria di 12 capre che correva per le strade. Barcellona, invece, si trova costretta a fare i conti con i cinghiali, mentre a Parigi le anatre passeggiano per le vie sgombre della capitale, tra i caffè chiusi. E non è solo una questione di spazi, anche l’assenza d’inquinamento acustico ha fatto sì che le tante specie uscissero allo scoperto. Gli avvistamenti degli animali, in tantissime città del mondo, oltre a strapparci un sorriso, dovrebbero far riflettere sull’equilibrio precario che sorregge le relazioni tra umani e natura. Ci aspettiamo di non perderli completamente di vista una volta terminato il lockdown.
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