Vaccino, Aifa come l’Ema: “Sì al mix”. Ma è scontro Regioni-Speranza

La decisione era stata anticipata dall’Ema, nel frattempo è arrivata la conferma anche da parte dell’Aifa. E le polemiche, da parte delle Regioni, potrebbero non farsi attendere. Perché la questione riguarda vaccino, seconda dose, AstraZeneca e richiamo. Anche l’Agenzia italiana del farmaco, infatti, approva la vaccinazione mista per i cittadini under 60 che si siano sottoposti alla prima somministrazione con il siero anglo-svedese.

Vaccino: la nota dell’Ema e quella dell’Aifa

Sulla base di studi clinici pubblicati nelle ultime settimane, la Commissione tecnico scientifica dell’Aifa – si legge infatti in una nota dell’ente – ha ritenuto di approvare il mix vaccinale (prima dose con Vaxzevria e seconda dose con Comirnaty o, per analogia, con il vaccino Moderna)“. Tale decisione, si specifica, arriva “a fronte di un rilevante potenziamento della risposta anticorpale e un buon profilo di reattogenicità“.

Un atto pressoché dovuto, dato che si recepiscono le indicazioni valide in tutta Europa. “Il bilancio rischi-benefici resta positivo e il vaccino resta autorizzato per tutta la popolazione“, aveva infatti comunicato a sua volta l’Ema. Il cui coordinatore della task force vaccini, Marco Cavaleri, aveva precisato: “Tutti i vaccini approvati dall’Ema, incluso quello di AstraZeneca, mantengono un rapporto rischi-benefici positivo soprattutto nei soggetti anziani e vulnerabili, per cui dovrebbero continuare a essere utilizzati“.

I dubbi delle Regioni, la precisazione di Speranza

Intanto però le Regioni si stanno muovendo in maniera differenziata, sparpagliata e per certi versi caotica. Tanto più che le posizioni degli esperti sul mix di vaccino sono tutt’altro che granitiche. Tema su cui per esempio è stato chiaro Vincenzo De Luca. “Abbiamo mandato una nota tecnica dell’Unità di crisi al ministero della Salute perché ci dia chiarimenti motivati. Perché, a giudizio dei nostri virologi, la platea dei cittadini che in Europa hanno sperimentato la doppia somministrazione con vaccini diversi non è molto ampia. Tanto più che i pareri al momento non sono univoci“, aveva spiegato il presidente della Campania.

Una situazione che ha scatenato la reazione piuttosto infastidita anche del ministero della Salute. Che però se l’è presa proprio con le perplessità delle Regioni. “Le nostre indicazioni – sono infatti le parole di Roberto Speranza, rilanciate dall’Ansa sono perentorie e devono essere seguite. Non è un dibattito politico. Non è un presidente del Consiglio, un ministro o un presidente di Regione che decide. La comunità scientifica internazionale ha dato indicazioni sul vaccino AstraZeneca che sono cambiate sulla base delle evidenze scientifiche. E noi dobbiamo seguirle“. Ma sicuramente il tutto si è parecchio ingarbugliato rispetto anche solo a qualche giorno fa.

Impostazioni privacy