Natale, il pranzo ai tempi del Covid:
le regole per evitare i contagi

Nel mare magnum delle norme che regolamenteranno le festività a partire dalla vigilia di Natale, è importante tenere a mente che le regole disposte dal Dpcm non annullano completamente i rischi di contagio da coronavirus. La possibilità di trasmissione del Covid-19 da asintomatici, come suggeriscono gli esperti, è piuttosto alta e sarà necessario seguire diverse regole di buonsenso per gestire un pranzo di Natale che, inevitabilmente, sarà diverso dal solito. Soprattutto se nella ‘bolla’ della propria casa arriveranno le due persone non conviventi le cui visite sono consentite dal Decreto Natale.

Natale senza baci e abbracci

La regola principale è quella di limitare i contatti diretti: niente baci e abbracci, da evitare anche le strette di mano. Meglio, poi, allungare il distanziamento sociale al metro e mezzo se non direttamente ai due metri, se possibile. “Un metro basta se si sta fermi e zitti – dice Carlo Signorelli, igienista del San Raffaele di Milano a La Repubblica -. Ma in un’occasione conviviale è meglio seguire la regola dei sei piedi (circa due metri, ndr) degli americani”. Da evitare inoltre i canti di Natale in famiglia, potenziale vettore di particelle contenenti il virus.

Importante anche mantenere un costante ricambio d’aria in casa, bilanciando l’apertura e la chiusura delle finestre (anche per evitare correnti troppo fredde che possono causare a loro volta raffreddori). Lavare e igienizzare le mani è poi, come sempre, fondamentale. In questo senso, ok all’asciugamano in comune se utilizzato esclusivamente per le mani, meglio invece una salvietta personale qualora vi fosse la necessità di asciugarsi il viso.

A tavola, attenzione alle distanze

Numerosi, poi, gli accorgimenti da tenere a tavola. Gli esperti consigliano, dove possibile, di disporre i posti a scacchiera, in modo tale da non avere persone direttamente di fronte, mantenendo almeno un metro e mezzo di distanza fra i posti. Bicchieri, piatti e posate devono essere strettamente personali. Evitare piatti comuni (capita, ad esempio, con gli antipasti): meglio che una sola persona distribuisca le singole porzioni, anziché passarle fra i commensali.

La gestione degli avanzi non crea invece problemi, perché virus e batteri vengono uccisi a 60 gradi, anche per tempi brevi. Anche se non tutti i microbi muoiono, il calore riduce comunque di molto la carica virale”. Al bando invece il ‘cin cin’, a maggior ragione se si è già utilizzato il bicchiere per bere. Ma anche per una questione di distanze.

Tra gli oggetti da non condividere anche il telefono (sia lo smartphone sia quello di casa), che spesso i presenti si passano per fare i classici auguri ai parenti lontani: “Il telefono è un oggetto pericoloso, perché parlando si potrebbe contaminare la cornetta con le goccioline – spiega Signorelli -. Prima di passarlo da una persona all’altra, bisognerebbe pulirlo con un fazzoletto. Oppure si può usare il vivavoce, che risolve molti problemi”.

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