Giornata mondiale contro l’Aids, la situazione nel mondo

Ogni anno, il primo dicembre si celebra la Giornata mondiale contro l’Aids. Istituita nel 1998, questa ricorrenza rappresenta un’opportunità di primaria importanza per svolgere una corretta campagna di informazione e sensibilizzazione sulla malattia. Gli ultimi dati disponibili, relativi al 2019, indicano che nel mondo le persone affette dall’Aids sono circa 38 milioni. Solo in Europa, lo scorso anno le nuove diagnosi sono state più di 136mila. Si tratta di un leggero calo rispetto al 2018. I dati però evidenziano anche un aspetto preoccupante del problema: il numero di pazienti che scopre troppo tardi di avere la malattia è ancora elevato. Per un sieropositivo su due il risultato del test arriva quando il sistema immunitario è già compromesso.

Il messaggio del segretario generale dell’Onu

Mentre l’attenzione del mondo è rivolta al Covid-19, la Giornata mondiale contro l’Aids ci ricorda che non dobbiamo distogliere l’attenzione da un’altra pandemia che è ancora tra di noi, quarant’anni dopo la sua apparizione”, scrive António Guterres, il segretario generale delle Nazioni Unite. “Sappiamo che per mettere fine all’Aids e sconfiggere l’attuale pandemia dobbiamo eliminare stigma e discriminazione, mettere le persone al centro e fondare saldamente le nostre risposte sui diritti umani e su approcci basati sull’uguaglianza di genere”, aggiunge Guterres. Per il segretario generale dell’Onu, inoltre, è necessario fare in modo che tutti possano permettersi i vaccini contro il Covid-19 e le terapie per l’Hiv. “La salute è un diritto umano e deve pertanto rappresentare un investimento prioritario per conseguire la copertura sanitaria universale”, conclude Guterres.

I numeri dell’Aids

I dati diffusi dall’Oms indicano che tra il 2000 e il 2019 le nuove infezioni da Hiv sono calate del 39%. I decessi correlati, invece, sono diminuiti del 51%. Dalle stime emerge anche che il trattamento con terapie antiretrovirali avrebbe permesso di salvare oltre 15 milioni di vite. Nonostante questi importanti progressi, il numero dei nuovi casi che si registrano ogni anno a livello globale resta elevato (1,7 milioni), così come il totale dei positivi nel mondo (38 milioni). Le diagnosi restano elevate soprattutto tra i giovani di età compresa tra i 25 e i 29 anni. L’ultimo rapporto del Centro Operativo Aids dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) indica che in Italia sono state diagnosticate 2.531 nuove infezioni da Hiv nel corso del 2019. Le regioni più colpite sono la Lombardia e il Lazio. Dal report emerge anche che nel 2019, per la prima volta, la percentuale di contagi dovuta a rapporti omosessuali ha raggiunto quella legata a rapporti eterosessuali (finora quest’ultima risultava maggiore).

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