Covid, gli esperti: “Doppia epidemia, tra vaccinati e non”

Man mano che la campagna vaccinale va avanti, gli esperti stanno cominciando a parlare di una “doppia epidemia” di Covid. Con il 67 per cento degli italiani che hanno completato il ciclo vaccinale, stanno infatti cambiando le condizioni della pandemia in Italia.

Ci sarebbero attualmente due distinte catene di trasmissione del Covid. Quella tra la popolazione non coperta dalla protezione vaccinale e quella tra chi ha ricevuto entrambe le dosi di vaccino. Due epidemie con caratteristiche completamente diverse, nella velocità di diffusione e nell’impatto clinico.

I casi di Covid tra i non vaccinati

Il numero dei casi di Covid tra la popolazione non vaccinata tenderanno a crescere nelle prossime settimane. Senza restrizioni, infatti, il virus circola più velocemente. Questo, unito alla maggior contagiosità della variante Delta ,causerà un aumento dei ricoveri, in particolare tra gli over 50 non vaccinati e anche nei decessi. 

È indicativo il dato secondo cui le persone ricoverate in terapia intensiva sono nel 90 per cento dei casi e più tra colore che hanno scelto di non proteggersi dal Covid. Per questo i due milioni di over 50 scoperti dalla protezione vaccinale sono a rischio e potrebbero, in autunno, portare a un nuovo picco di ricoveri.

L’epidemia sotto traccia tra i vaccinati

C’è un’altra epidemia, però, che corre sotto traccia. Non causa morti, visto che gli ultimi dati indicano una protezione da parte dei vaccini del 97 per cento da eventi fatali. E anche negli ospedali non si vede perché non sono molti i ricoveri. Ma anche tra la popolazione vaccinata, sebbene si tratti di un’eccezione che si verifica nella minoranza dei casi, il virus circola, sebbene non faccia danno.

Naturalmente questo ha effetti sull’altra epidemia. E non sappiamo bene le dimensioni del fenomeno, visto che si tratta spesso di casi asintomatici. In estate, inoltre, come abbiamo capito con l’esperienza dell’anno scorso, c’è più difficoltà ad identificare i casi. Secondo le stime di alcuni medici, i settemila contagi di Covid quotidiani andrebbero raddoppiati o addirittura moltiplicati per tre. 

Un bacino più ampio, significa maggior probabilità di una ripresa della pandemia, sebbene fortunatamente con conseguenze meno drammatiche del passato, nelle prossime settimane.

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