Apnee notturne: farmaco antidiabete dimagrante “risolve fino a metà dei casi”
Eli Lilly, una delle più note aziende farmaceutiche a livello globale, ha recentemente annunciato di aver presentato una domanda alla Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti per l’approvazione di un nuovo uso del tirzepatide.
Questo farmaco, già noto per il suo impiego nel trattamento del diabete con effetti dimagranti, potrebbe presto diventare un punto di riferimento anche nella terapia delle apnee ostruttive del sonno (Osa), promettendo risultati significativi.
Tirzepatide: una svolta nel trattamento dell’Osa
Il tirzepatide si è guadagnato l’attenzione della comunità scientifica grazie ai risultati incoraggianti pubblicati sul prestigioso “New England Journal of Medicine” e presentati durante l’84esima sessione scientifica dell’American Diabetes Association. Secondo quanto riportato da Eli Lilly, il farmaco ha mostrato la capacità di ridurre la gravità dell’Osa in una percentuale che arriva fino al 51,5% dei partecipanti ai trial clinici. Questi dati aprono nuove prospettive per i pazienti affetti da questa patologia spesso debilitante.
I trial clinici di fase 3 denominati Surmount-Osa hanno valutato l’efficacia del tirzepatide iniettabile in dosaggi da 10 mg o 15 mg nel trattamento dell’apnea ostruttiva del sonno da moderata a grave. I risultati hanno superato tutte le aspettative raggiungendo gli endpoint primari e secondari previsti dagli studi. In particolare, è stata osservata una riduzione media fino al 62,8% dell’indice di apnea-ipopnea (Ahi), equivalente a circa trenta eventi in meno ogni ora di sonno rispetto al placebo.
L’Osa non è solo un disturbo del sonno, ma può avere conseguenze significative sulla salute generale dei pazienti, aumentando il rischio di sviluppare complicanze cardiometaboliche gravi come ipertensione e malattie coronariche. Il miglioramento registrato nei pazienti trattati con tirzepatide suggerisce che questo farmaco potrebbe rappresentare un importante avanzamento nella gestione della malattia.
Nonostante i benefici evidenziati dai trial clinici, è importante considerare anche il profilo di sicurezza del tirzepatide. Gli studi Surmount-Osa hanno confermato che gli effetti collaterali più comuni sono stati gastrointestinali e generalmente gestibili. La tollerabilità complessiva si è dimostrata simile a quella osservata negli studi precedenti su altri ambiti d’utilizzo del farmaco.
La ricerca continua ad avanzare offrendo nuove speranze ai pazienti affetti da Osa e obesità. L’impegno mostrato da Eli Lilly nello sviluppo e nella sperimentazione del tirzepatide testimonia l’impegno della comunità scientifica verso la ricerca di soluzioni innovative ed efficaci per patologie complesse e multifattoriali come le apnee notturne ostruttive.
Si attendono ulteriori conferme dall’autorità regolatorie internazionali sui futuri impieghi terapeutici del tirzepatide nell’Osa moderata-grave associata all’obesità, ma questi risultati rappresentano indubbiamente un passaggio chiave verso nuove frontiere nel campo medico-farmacologico.