Ameba mangia-cervello terrorizza il Texas: 120 mila a casa senza acqua

Grande apprensione in Texas, a causa di un microbo che si annida nelle reti idriche locali (in particolare nell’area di Houston). L’allarme è scattato dopo la morte di un bambino dell’età di 6 anni, da ricondurre appunto all’acqua di rubinetto della zona. Che risulta infettata da un’ameba mangia-cervello.

I pericoli dell’ameba mangia-cervello

I test effettuato sulle acque del sistemi idrici del Texas hanno rivelato la presenza del Naegleria fowleri, un’ameba mangia-cervello. Proprio quest’ultima è responsabile della tragica scomparsa del piccolo Josiah McIntyre, ucciso lo scorso 8 settembre da una rara infezione cerebrale provocata da una fontanella che spruzzava acqua dal pavimento. Inutile, purtroppo, il ricovero in terapia intensiva di due giorni operato al Texas Children’s Hospital.

L’ameba mangia-cervello, il Naegleria fowleri, è un parassita dalle dimensioni infinitesimali di 20 millesimi di millimetro. La sua pericolosità nasce dal fatto che intacca l’organismo senza nemmeno che l’acqua in cui si annida sia bevuta. Viene infatti contratto entrando dal naso e risalendo lungo il nervo olfattivo, fino ad arrivare al cervello. Qui ha la possibilità di moltiplicarsi esponenzialmente, dato che il suo nutrimento è costituito dal tessuto nervoso cerebrale.

In quali casi si rischia il contagio

Il principale rischio di contrazione nell’uomo nasce dunque nuotando in fiumi o laghi in cui si trova il Naegleria fowleri, oppure lavandosi nelle proprie abitazioni in presenza di acqua infetta. La conseguenza di un contagio da questa ameba mangia-cervello è una meningoencefalite amebica primaria. Una malattia estremamente grave, che se non diagnosticata e curata immediatamente può provocare la morte nel giro di una settimana. Fortunatamente tale infezione è molto rara. Negli Stati Uniti si è infatti verificata 34 volte tra il 2009 e il 2018. L’Italia, invece, ha registrato un solo caso di questo tipo in tutta la storia.

I fatti del Texas hanno tuttavia generato un comprensibile allarme diffuso a tappeto: le autorità locali hanno invitato la cittadinanza a non utilizzare l’acqua per nessun motivo. L’avviso, che riguarda 120 mila persone, resterà in vigore fino a che la rete idrica non sarà interamente controllata e depurata.

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