UE, Gentiloni: “Per Italia
né giudizio negativo, né correzioni”

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Il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, parla delle misure italiane per rispondere alla crisi senza copertura. “Il motivo del mettere in evidenza questo genere di spese è legato alla sostenibilità di finanza pubblica nel medio e lungo termine. Quando dicevo che questo non comporta un giudizio negativo sul merito di queste proposte è perché, per fare un esempio, le proposte che tendono a incentivare la possibilità di creare lavoro in alcune zone dell’Italia o che tendono a ridurre le tasse nella produzione in Francia sono misure che hanno certamente una loro giustificazione. Il messaggio della Commissione europea non riguarda il contenuto di queste misure, che possono essere pienamente giustificate, ma riguarda il loro impatto sulla finanza pubblica a medio e lungo termine. Questo non richiede in questa fase nessuna forma particolare di correzione perché, come abbiamo detto, noi non siamo in una fase di obiettivi quantitativi da rispettare”.

Covid, Gentiloni: “Superare presto difficoltà incontrate su Next Generation”

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“Io credo che noi dobbiamo superare le difficoltà che abbiamo incontrato su Next Generation e farlo al più presto. Questo si aspettano i cittadini europei, i mercati e anche i cittadini dei Paesi che hanno delle maggiori difficoltà nell’approvare questo processo e che sono tra i Paesi che ricevono, in rapporto con il Pil, il numero più alto di risorse sia del Qfp che del Next Generation Eu. Io non considererei altre proposte che potrebbero non risolvere il problema, ma semplicemente distrarre dall’obiettivo di risolverlo che deve vederci tutti impegnati”. Così il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, sul veto di Polonia e Ungheria al bilancio pluriennale e al Next Generation Eu.

“Nessuna irritazione su tempi presentazione piani nazionali”

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Infine Gentiloni parla della presentazione dei piani nazionali. “Non credo che ci sia una irritazione o una delusione da parte della Commissione europea sui tempi di presentazione del piano (italiano di ripresa, ndr). Siamo in una fase in cui soltanto 6 o 7 Paesi hanno presentato in forma molto iniziale i loro piani. Noi semplicemente incoraggiamo i Paesi a presentarli, anche in forma preliminare. Questo aiuta il dialogo tra i governi e gli uffici della Commissione per risolvere i problemi, affinare questioni che devono essere precisate. Penso quindi che sia utile farlo in tempi ravvicinati, ma non ci sono particolari scadenze, tantomeno particolari irritazioni. Posso dire, tra l’altro, che il dialogo con la DG Recovery e la DG Ecfin e gli altri servizi che lavorano a questi piani va avanti anche senza l’arrivo dei piani. Cioè ci sono contatti frequenti con i governi che ancora non hanno presentato i loro piani oltre ad esserci contatti formali con i governi che li hanno presentati”.

Gentiloni: “Contatti tra governo e Commissione su piano ripresa”

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A margine dell’intervento, Gentiloni ha parlato del piano nazionale di ripresa dell’Italia. “Ci sono contatti in corso da tempo tra le autorità italiane e i servizi della Commissione e i miei uffici. È un lavoro che si sta costruendo. Del resto c’è un piccolo numero di Paesi che ha presentato i piani. Quindi non è che ci sia un ritardo particolare. È importante che da questo dialogo tra Commissione europea e governo alla fine si delinei un piano adeguato ai nostri obiettivi. Vogliamo rendere le nostre economie più sostenibili, più competitive e più inclusive sul piano sociale. Dobbiamo cercare di non disperdere queste risorse straordinarie di cui abbiamo l’opportunità di utilizzo“.

Gentiloni: “Fiducioso si troverà intesa per superare veto”

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Gentiloni ha poi toccato il tema del veto di Polonia e Ungheria. “Si può uscire con un grande sforzo politico e con un impegno diplomatico, in particolare della presidenza di turno del Consiglio dell’Ue e di tutte le istituzioni europee. E poi si può uscire con senso di responsabilità da parte di tutti. Del resto i Paesi che hanno messo il veto all’approvazione del bilancio e del fondo di Recovery sono Paesi, come la Polonia e l’Ungheria, che sono tra i principali beneficiari di entrambi questi strumenti. Sia del bilancio comunitario di cui sono beneficiari netti. Sia di Next Generation Eu di cui sono tra i 5-6 maggiori beneficiari. Hanno in percentuale un contributo da questo fondo maggiore di quello che avrà l’Italia. Non in termini assoluti, ma in termini percentuali. E’ interesse di tutti e io sono fiducioso che questo ritardo che in sé è veramente una cosa negativa si possa recuperare con un’intesa che superi questo ostacolo“.

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