Siccità, ministro Lollobrigida: “Ho proposto cabina di regia a Salvini e Pichetto Fratin”

La siccità deve essere contrastata con una strategia di previsione degli invasi, di contenimento della dispersione idrica e va fatto con un piano strategico e con un investimento di fondi“. Lo ha detto il ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida, a margine dell’incontro organizzato da Coldiretti su ‘Turismo e cibo: l’Italia che vince’, specificando che “le due cose devono viaggiare parallelamente. Anche su questo ci sono stati forti limiti nell’utilizzo delle risorse disponibili e certamente è mancata la pianificazione“. Lollobrigida ha poi spiegato di aver “proposto ai ministri Salvini e Pichetto Fratin di realizzare una cabina di regia, coinvolgendo ovviamente Palazzo Chigi, per riuscire a pianificare e poi realizzare interventi a breve, medio e lungo termine“.

“Etichette sul vino? Siamo al ridicolo”

A una domanda sulle carni sintetiche il ministro ha risposto che quest’ultime “eviterebbero di avere allevamenti e mantenere il territorio in maniera corretta come è stato fatto finora. Sono nemici dell’ambiente a nostro avviso e pongono potenziali rischi alla salute“. Il ministro ha poi aggiunto che invece “sul vino siamo al ridicolo. Per contrastare l’alcolismo bisogna fare corretta informazione e non stigmatizzare e demonizzare un prodotto in una nazione in cui non si produce il prodotto, perché questo significa violare i principi dell’Unione Europea e del libero mercato“.

Fontana: “Bisogna lavorare su bacinizzazione dei fiumi”

All’incontro organizzato da Coldiretti ha partecipato anche il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, interpellato dai giornalisti sulla questione siccità: “Stiamo monitorando la situazione da più di un mese e mezzo e cercando di far si che grandi bacini alpini e gli invasi montani raccolgano e mantengano maggior quantità di acqua per evitare che durante la stagione irrigua non abbiano la possibilità di distribuirne – ha dichiarato il presidente -. Bisognerà pensare a interventi che non si possono fare a livello regionale, come la grande bacinizzazione dei fiumi“.

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