Recovery Fund, dopo l’accordo
Conte detta modi e tempi

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È un Giuseppe Conte fiducioso quello che si rivolge ai cronisti a margine del Consiglio europeo in corso di svolgimento a Bruxelles. Dai modi e i tempi dell’attivazione del Recovery Fund al vaccino anti-Covid, passando per le misure restrittive per le festività e il caso Regeni, il premier ha affrontato diversi temi durante la conferenza stampa di venerdì. “Per quanto riguarda le ratifiche nazionali il clima è molto buono – ha esordito -. Avendo superato i veti di Polonia e Ungheria il clima si è rasserenato e non ho visto particolari segnali di nervosismo da parte degli altri Stati. Ovviamente ci vorrà un po’ di tempo, ragionevolmente non potremo partire prima di febbraio. Questo è il nostro obiettivo”.

Conte: “Cercheremo di organizzare Vaccino-Day con Ue”

Per quel che riguarda l’emergenza coronavirus, dalle restrizioni per gli spostamenti da e per gli altri Paesi Ue al vaccino, Conte ha chiarito: “Abbiamo ribadito la necessità di rafforzare il coordinamento tra i Paesi soprattutto in vista delle festività. Per quel che riguarda i vaccini, abbiamo sottolineato l’importanza di un approccio coordinato. Se ci riusciremo cercheremo di organizzare il Vaccino-Day per dimostrare che l’Europa parte insieme”.

Conte sulle eccezioni per spostamenti: “Parlamento sovrano, ma si assuma la responsabilità”

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Altro tema spinoso è quello relativo alle restrizioni specifiche per i giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno, e più in generale per la stretta dal 21 dicembre al 6 gennaio. “Per quanto riguarda le misure limitative nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno, noi non siamo contenti di introdurre misure – ha detto Conte in merito -. Abbiamo pensato alle misure con l’obiettivo di evitare la terza ondata. Noi non possiamo consentire in quei giorni che ci siano occasioni di convivialità tra parenti, amici e conoscenti”.

“Dobbiamo mantenere queste restrizioni – ha ribadito il premier –. Se poi il Parlamento, assumendosene tutta la responsabilità, vuole introdurre eccezioni sui Comuni più piccoli, in un raggio chilometrico contenuto, ci confronteremo, ritorneremo su questo punto. Ovviamente il Parlamento è sovrano. Qualsiasi misura che possa essere una eccezione, mi raccomando, sia decisa con cautela e attenzione”.

Il piano di recupero in Italia: “Ci confronteremo sulla governance”

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Il presidente del Consiglio ha anche risposto alle domande sul piano di ripresa in Italia. “Ci confronteremo sulla governance perché dobbiamo assicurare lo strumento e il veicolo che ci consenta di poter monitorare migliaia e migliaia di cantieri che nasceranno in Italia – ha detto -. Se la sfida storica l’abbiamo persa in 28 anni, questa volta la sfida è quintuplicata perché i 209 miliardi di euro vanno impegnati entro il 2023 e spesi entro il 2026. Ben vengano tutte le proposte per migliorare la capacità amministrativa dello Stato per cercare di offrire soluzioni”.

“Va chiarito che questa struttura non vuole e non può esautorare la responsabilità di tutti i soggetti attuatori dei singoli progetti – ha poi aggiunto –. Abbiamo bisogno di una cabina di monitoraggio e poi di una clausola di salvaguardia che consenta di intervenire laddove l’amministrazione centrale non può, non vuole intervenire, per assicurare di difficoltà la realizzazione del progetto.

Il premier sul caso Regeni: “Processo credibile, di rilievo internazionale

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Tra gli argomenti d’attualità politica affrontati da Conte in conferenza stampa anche il processo per l’omicidio di Giulio Regeni. “Il quadro probatorio consentirà di poter celebrare un processo italiano – ha detto –, con le nostre regole e garanzie, per assicurare la verità su una morte che si è rilevata efferata, cruenta e crudele.

“È un momento importante, sarà un processo credibile, di rilievo internazionale – ha aggiunto il premier –, con l’eventuale partecipazioni di osservatori internazionali. Vogliamo la verità e come governo continueremo ad operare tutti i passi necessari e valuteremo ogni iniziativa”.

Rapporti Ue-Turchia, Conte: “Canali di dialogo aperti, ma non accettiamo provocazioni”

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In politica estera preoccupa poi la posizione della Turchia nei confronti dell’Unione Europea, un rapporto già da tempo piuttosto complesso. “È chiaro che dovevamo dare un segnale di insoddisfazione ad Ankara e lo abbiamo dato – ha detto Conte -. Abbiamo precostituito l’adozione di un regime sanzionatorio perché ci sono iniziative unilaterali e provocatorie che non possiamo accettare e che riguardano l’Ue collettivamente intesa. Ma abbiamo lasciato aperti tutti i canali di dialogo alla Turchia e l’agenda positiva. Lavoriamo per la de-escalation“.

“Brexit? Prepariamoci al no deal”

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Oltre alla Turchia, in politica estera preoccupa anche il braccio di ferro con il Regno Unito sull’accordo post-Brexit. “Ci sono questioni di fondamentale importanza – ha spiegato il presidente del Consiglio -. Se parliamo di parità di condizioni, il level playing field, noi parliamo della possibilità di consentire a uno Stato che non è più parte dell’Ue di godere dei vantaggi del mercato unico. Per godere di questi vantaggi bisogna assoggettarsi alle regole del mercato unico. Su questo l’Ue non può cedere. Così come sulla governance e sulla pesca“.

“Se non si sbloccano queste questioni, purtroppo, diventa tutto complicato. Il tempo stringe e dobbiamo prepararci a una hard Brexit. Non è quello che vogliamo – ha affermato il premier -. Ma dobbiamo essere pronti e come Italia abbiamo predisposto tutto anche nel caso ci sia una via d’uscita non negoziata“.

Il ricordo di Antonio Megalizzi a due anni dall’attentato

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Il premier Conte, infine, ha voluto rendere omaggio alla memoria di Antonio Megalizzi, ucciso nell’attentato a Strasburgo dell’11 dicembre 2018. Il presidente del Consiglio lo ha definito “espressione dell’Italia migliore”.

“Giornalista, appassionato conduttore radiofonico, innamorato del progetto europeo, fu colpito e qualche giorno dopo morì – ha ricordato Conte -. In una giornata importante per l’Italia, voglio ricordarlo”.

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