Pd, perché il regolamento di trasparenza per i candidati sta facendo discutere?

Piero De Luca: “Evitiamo di farci fare l’esame del sangue dal M5S”, rilancia Pina Picierno: “Un codice etico nel partito esiste dal 2008”. Dentro alla rottura dem che subisce ancora le scorie della fine del campo largo.

Tra le inchieste di Bari e Torino, il Partico democratico si trova in un crocevia importante in vista delle prossime elezioni Europee. Con lo strappo di Conte dopo il mancato accordo su un candidato per il capoluogo pugliese, i dem pensano a un regolamento di trasparenza, una sorta di codice etico. Piero De Luca, coordinatore dell’area Pd dell’area bonacciniana, si è rivolto proprio alla segretaria: “Massima intransigenza contro illegalità e condizionamenti, ma al tempo stesso bisogna evitare di delegittimare i dirigenti e gli amministratori perbene, chi dedica la propria vita alla politica, alla comunità. Evitiamo di farci fare l’esame del sangue dal M5s”. Parole che evidenziano una possibile ulteriore spaccatura nel partito. Intanto la prossima settimana dovrebbe riunirsi la direzione del partito per dare il via libera alle liste.

La segretaria del Partito democratico Elly Schlein e il leader del M5s Giuseppe Conte
La segretaria del Partito democratico Elly Schlein e il leader del M5s Giuseppe Conte | Foto ANSA

De Luca non è l’unico a non aver digerito la decisione di Schlein, con l’eurodeputata Pina Picierno, già stizzita per le possibili candidature ‘civiche’ alle Europee, ha dichiarato: “Segnalo che ai candidati del Pd è richiesta da sempre la presentazione del casellario giudiziario e che il codice etico del Pd esiste dal 2008. Tutto serve, tranne che usare la questione morale come una clava per dire ‘ok, ora comando io’, e questo attribuire l’origine di ogni male alle correnti mi pare un po’ uno scaricabarile noioso. E che ha annoiato. Torniamo seri, per pietà”. Anche Gianni Cuperlo non vuole “lezioni di moralità dal Movimento 5 Stelle o da altri. Con la stessa sincerità – ha aggiunto – dico a chi siede da anni nelle istituzioni di astenersi dall’additare aree culturali e correnti come la fonte di ogni regressione etica”.

Stefano Bonaccini: “Il Pd ha bisogno di pluralità”

Bonaccini invece glissa: “Quando Elly Schlein dice che non devono essere le correnti del Pd a fare le liste per le elezioni europee, io non posso non essere d’accordo, specifico in ogni caso come sia importante che decidiamo insieme, proprio per la pluralità di cui il Pd ha bisogno”. Quel che è evidente è che Pd e M5s restano distanti. Con Conte che è tornato a replicare alla segretaria Schlein: “Il concetto di lealtà deve essere maneggiato con cura per l’igiene della politica. Dobbiamo essere leali coi valori che declamiamo quando andiamo in tv, per cui di fronte a certe inchieste che vanno a toccare l’inquinamento del voto e scambi di favori con la malavita, penso che la politica non possa mettere la testa sotto la sabbia, altrimenti sarebbe una politica malata”.

Le parole di Forgia e Leccese, i possibili candidati a Bari

“Siamo candidati tutti e due – ha detto Laforgia – Un altro o un’altra candidata sinora non ci sono. Ma il vero rischio è che non ci facciano votare proprio, è nell’aria, quantomeno la data del voto potrebbe essere rinviata”. Leccese resta disponibile “a fare un passo indietro – ha detto – ma lo dobbiamo fare insieme sia io che Laforgia per cercare un candidato unitario”. Amaro il commento del sindaco Antonio Decaro: “Poteva essere un laboratorio politico: a Bari sarebbe stata la prima volta che il M5s faceva le primarie insieme al Pd e alla coalizione del centrosinistra. Purtroppo, così non è stato”.

 

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