Patrick Zaki, la Camera approva la mozione sulla cittadinanza

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La Camera ha approvato all’unanimità la mozione sul conferimento della cittadinanza italiana a Patrick Zaki. I voti favorevoli sono stati 358. Non ci sono stati voti contrari, ma i 30 deputati di Fratelli d’Italia si sono astenuti. La mozione, tra l’altro, impegna il Governo “ad avviare tempestivamente, mediante le competenti istituzioni, le necessarie verifiche al fine di conferire a Patrick George Zaki la cittadinanza italiana“.

L’esecutivo si impegna a sostenere “l’immediato rilascio id Patrick Zaki”

La mozione impegna anche l’esecutivo a “continuare a monitorare, con la presenza in aula della rappresentanza diplomatica italiana al Cairo, lo svolgimento delle udienze processuali a carico di Zaki e le sue condizioni di detenzione“. Il governo si impegnerà anche “a continuare a sostenere, nei rapporti bilaterali con l’Egitto e in tutti i consessi europei ed internazionali, l’immediato rilascio di Patrick Zaki e di tutti i prigionieri di coscienza: difensori dei diritti umani, giornalisti, avvocati e attivisti politici finiti in carcere solo per aver esercitato in modo pacifico i loro diritti fondamentali“, ed “a continuare ad adottare iniziative affinché le autorità egiziane rispettino i diritti alla libertà d’espressione, di associazione e di manifestazione pacifica e spezzino il circolo dell’impunità per le gravi violazioni dei diritti umani in corso nel Paese“.

Letta: “Ora tocca al Governo fare la sua parte”

Su Twitter, Enrico Letta ha commentato la decisione della Camera. “Anche la Camera ha approvato la mozione perché sia data la cittadinanza a Patrick Zaki. Ora che il parlamento nella sua completezza si è pronunciato sta al Governo fare la sua parte“, ha scritto il segretario del Pd. Anche Maria Elena Boschi ha espresso al propria soddisfazione. “Votata finalmente alla Camera la mozione per chiedere il conferimento della cittadinanza italiana a Patrick Zaki. Impegniamo il Governo italiano in questa battaglia per la libertà di Patrick, ingiustamente detenuto in Egitto“.

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