Si è tenuta oggi, mercoledì 7 giugno, all’Auditorium Conciliazione di Roma, l’Assemblea generale di Confcommercio-Imprese per l’Italia. A margine dell’evento è intervenuto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha dichiarato: “L’Ocse certifica che noi siamo cresciuti più di tutti le altre potenze occidentali. Una volta tanto abbiamo fatto di più e meglio degli altri grandi attori economici. Problemi ovviamente ne abbiamo tanti, compreso il divario nord sud. Che può essere colmato con un più saggio uso dei fondi del Pnrr e del Repower Eu, anche ai fini di di questo obiettivo, di garantire la coesione sociale. Le stime dell’Ocse sono lusinghiere per la seconda parte dell’anno e per il 2024. Ocse, come tutte le agenzie internazionali, rivede ogni giorno al rialzo le stime per l’Italia, incentivando gli investimenti” nel Paese. Riguardo all’ipotesi nuovo decreto carburanti: “L’Ue tardava ad ascoltarci, hanno perso mesi in discussioni. Siamo riusciti nell’obiettivo di mettere un tetto al prezzo del gas. Noi sappiamo come colpire la speculazione internazionale, è bene che l’Europa ci ascolti“.
Urso ha poi parlato dei giovani. “Tre milioni di giovani che non studiano, non lavorano e non cercano lavoro. Il problema vero del Paese sta proprio qui. Lo abbiamo voluto affrontare in maniera pragmatica e responsabile, disincentivando il reddito di cittadinanza. Quei 3 milioni di giovani si erano rassegnati a vivere marginalmente la propria esistenza senza essere in condizione di mettere su famiglia e procreare, perché lo Stato pensava comunque a dargli un sussidio a vita. Non era possibile, era un danno per loro e per il Paese. Noi dobbiamo formare quei 3 milioni di giovani, a questo servono le misure che abbiamo messo in campo: per incentivarli a trovare la loro via. Dobbiamo incentivare il lavoro di questi 3 milioni di giovani che devono sposarsi e procreare“.
Urso ha concluso affermando: “Smentiti i gufi internazionali e nazionali, noi oggi abbiamo i riflettori del mondo perché abbiamo dimostrato il contrario, lo spread è rimasto contenuto. La borsa di Milano ha fatto meglio di altre borse europee. Gli investitori accorrono a frotte nel nostro Paese, e il Pil è cresciuto più e meglio dei paesi con cui ci confrontiamo. L’Italia ha fiducia in se stessa”.
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