Letta, stoccata a Salvini: “Governo è europeista, lo sia anche lui”

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La nostra posizione è quella di un governo europeista. Ovviamente, chi non crede nell’Europa non vedo cosa ci faccia dentro un governo europeista come questo. Chi sta dentro questo governo crede nell’Europa. Vuol dire che Salvini crede nell’Europa e crede nell’europeismo. Se è così, siamo contenti. Bisogna che sia conseguente anche con le cose che ha fatto o che dice“. Così il segretario del Pd, Enrico Letta, a margine del suo incontro con il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, torna all’attacco nei confronti del segretario della Lega. Per poi trattare moltissimi altri argomenti di stringente attualità.

Letta e la strategia del Pd in Europa

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Enrico Letta, quindi, è entrato maggiormente nei dettagli a proposito della sua visita al Parlamento europeo. “Sono venuto a Bruxelles – ha spiegato il segretario del Pd –, perché ho voluto fare un giro di incontri per presentarmi e per presentare la strategia del Partito democratico ai diversi interlocutori istituzionali. Quindi ho voluto incontrare la Commissione, il Parlamento, e a tutti i miei interlocutori istituzionali ho raccontato qual è l’idea del Partito democratico in questo momento a sostegno del governo di Draghi“.

In tutti questi incontri – ha aggiunto Letta –, ho detto molto chiaramente che il Pd è il pilastro dell’europeismo di questo governo e il pilastro delle riforme che l’Europa chiede a questo governo. Abbiamo parlato della riforma della giustizia, della riforma del fisco, della riforma della concorrenza. E per noi il fatto di essere qui, in questa maggioranza così composita, vuol dire fare tutte le riforme necessarie perché i soldi europei arrivino e siamo in grado di spenderli“.

L’alleanza con il M5s e i piani verso gennaio

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La vicenda del possibile ingresso del M5s nel gruppo parlamentare dei socialisti e democratici (S&D), “è una vicenda che sta gestendo il nostro gruppo parlamentare e la gestirà con la massima autonomia. La seguiamo, ha bisogno di tempi. Ma il rapporto con il M5s è un rapporto che continua. È un rapporto che non è messo in discussione. Siamo diversi, ma esiste questo rapporto positivo che ho intenzione di continuare portare avanti“, ha spiegato ancora Letta.

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Interrogato su ciò che succederà a gennaio, invece, Letta ha glissato: “Gennaio è talmente lontano, se guardiamo a quello che capita quotidianamente, che non lo so e non sono in grado di dirlo in questo momento. Quello che è certo è che questo governo, giorno per giorno, settimana per settimana, deve essere il governo del ‘delivery’. Che consegna, che fa le cose, che applica e applica le scelte“.

Letta ha quindi ribadito a chiarissime lettere il proprio sostegno all’esecutivo Draghi: “Il concetto essenziale che auspichiamo è continuità di governo. Siamo convintamente a favore e a sostegno di questo governo. E lavoriamo col massimo di impegno, perché queste riforme vengano applicate. Gennaio sarà un’altra partita e la affronteremo, come sempre, con lo spirito migliore per trovare le migliori soluzioni“.

Nodo migranti: Letta sferza l’Europa

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Spazio dunque a un altro degli argomenti di frizione all’interno dell’attuale maggioranza di governo. E in particolare con la Lega di Salvini. “Della questione migratoria parlerò specificamente domattina con l’Alto rappresentante dell’Ue per la politica estera, Josep Borrell – ha spiegato Letta –. Ho posto la questione a tutti i miei interlocutori oggi. La questione migratoria obbliga a far fare un salto di qualità a quel piano che la Commissione ha presentato il 16 settembre scorso e che sta faticando ad andare avanti“.

L’Europa è priva di strumenti efficaci oggi per far fronte a una situazione emergenziale. L’Europa deve darsi strumenti e solamente il livello europeo può essere efficace. Non bastano gli Stati membri, la storia lo dimostra. Io l’ho vissuto anche in prima persona, nel 2013 e 2014, e ho imparato che da soli gli Stati non ce la fanno. Quindi c’è bisogno di solidarietà da parte di tutti, e di dare all’Europa gli strumenti per intervenire“, ha concluso Letta.

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