La ministra Santanchè sotto pressione: cresce la richiesta di un passo indietro

Caso Visibilia: la Cassazione conferma la competenza della Procura di Milano sulla ministra del Turismo Santanchè

La decisione della Corte di Cassazione di confermare la competenza della Procura di Milano nel caso Visibilia, in cui la ministra Daniela Santanchè è accusata di truffa ai danni dell’INPS per l’uso della cassa integrazione Covid, ha riacceso il dibattito all’interno di Fratelli d’Italia sulla sua permanenza nel governo.

L’ipotesi di un passo indietro della ministra torna al centro della discussione nel partito, dove alcuni esponenti iniziano a valutare l’opportunità di un cambio di rotta. Ignazio La Russa, presidente del Senato e figura storicamente vicina a Santanchè, ha definito questa nuova evoluzione della vicenda come “un elemento di valutazione”. Secondo La Russa, la ministra potrebbe ora prendere in considerazione un’eventuale decisione sulla sua permanenza nel governo.

Ministra Santanchè: la mozione di sfiducia e il possibile scenario politico

Il 10 febbraio sarà discussa in Parlamento la mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 Stelle contro la ministra. Tuttavia, essendo il voto palese, la maggioranza appare compatta nel respingere l’iniziativa dell’opposizione. Lo stesso La Russa ha sottolineato che, paradossalmente, una mozione di sfiducia individuale finisce spesso per rafforzare chi ne è oggetto.

La ministra Santanchè sotto pressione: cresce la richiesta di un passo indietro
La ministra Santanchè sotto pressione: cresce la richiesta di un passo indietro | Foto ANSA/ RICCARDO ANTIMIANI – Newsby.it

 

Nonostante ciò, all’interno di Fratelli d’Italia, alcuni esponenti ritengono che la votazione potrebbe rappresentare una sorta di scadenza simbolica, un punto di non ritorno per Santanchè. Secondo indiscrezioni, alcune figure influenti del partito avrebbero consigliato alla ministra di non attendere quella data per decidere.

Il ragionamento di chi spinge per le dimissioni è chiaro: non si tratta solo di un problema per il governo, ma anche per la stessa Santanchè. Un passo indietro volontario, dicono alcuni, potrebbe evitare un’escalation giudiziaria e politica, oltre a ridurre la pressione mediatica. “Se lei si dimettesse, anche i giudici potrebbero allentare la morsa”, sostiene un membro dell’esecutivo.

Finora, la ministra del Turismo ha sempre mantenuto una linea ferma: si farà da parte solo se a chiederlo sarà direttamente la premier Giorgia Meloni. “È solo la presidente del Consiglio che può decidere”, ha ribadito Santanchè.

Nel frattempo, la ministra continua a svolgere il proprio ruolo istituzionale e ha diversi appuntamenti in agenda, tra cui la Fiera del Turismo a Milano. Tuttavia, all’interno di Fratelli d’Italia, c’è chi ritiene che il partito voglia prendersi del tempo prima di prendere una decisione definitiva. Anche la complessa vicenda giudiziaria legata al caso Almasri e il recente scontro tra governo e magistratura rendono la situazione ancora più delicata.

Un parlamentare della maggioranza ammette che la vicenda rimane aperta: “Il cerchio si stringe”, dice, lasciando intendere che la posizione della ministra potrebbe diventare insostenibile se la pressione aumentasse.

Uno degli argomenti più ricorrenti tra chi preme per le dimissioni è il rischio che l’intera vicenda possa danneggiare il consenso elettorale di Fratelli d’Italia. Anche se Santanchè continua a dichiararsi garantista e a respingere ogni accusa, il timore è che il caso possa trasformarsi in un problema più ampio per il partito.

Secondo alcuni dirigenti, se nei prossimi mesi i sondaggi dovessero segnalare un calo di consensi, Santanchè potrebbe essere vista come la responsabile e ciò renderebbe inevitabile un suo passo indietro. Altri, invece, ritengono che cedere ora significherebbe dare un segnale di debolezza nei confronti della magistratura e dell’opposizione.

Santanchè è attesa alla direzione nazionale di Fratelli d’Italia, in programma sabato a Roma. Secondo indiscrezioni, la ministra potrebbe intervenire per difendere il suo operato e ribadire la sua innocenza.

L’incontro avrà due punti chiave all’ordine del giorno:

  1. Il rilancio delle politiche per il Sud, con l’obiettivo di rafforzare la presenza del partito nel Mezzogiorno, anche in vista delle prossime elezioni amministrative. Il tema assume particolare rilevanza dopo la recente nomina del nuovo ministro per il Pnrr e la coesione territoriale, una decisione che aveva generato qualche tensione all’interno del partito.
  2. Il dibattito sulla sicurezza delle forze dell’ordine, con particolare attenzione alla possibilità di introdurre uno scudo legale per gli agenti.

Alla riunione parteciperanno ministri, parlamentari e membri del governo. È prevista anche la presenza di Arianna Meloni, responsabile del tesseramento del partito e capo della segreteria politica. Ancora in dubbio, invece, la partecipazione della premier Giorgia Meloni, che potrebbe lasciare ai dirigenti il compito di gestire la discussione.

Le parole di Ignazio La Russa sono state immediatamente interpretate dalle opposizioni come un segnale di sfiducia interna nei confronti della ministra. Arturo Scotto, deputato del Partito Democratico, ha commentato: “Ormai Santanchè è stata scaricata persino da La Russa, che le chiede apertamente di valutare le dimissioni”.

Il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle insistono nel chiedere un passo indietro immediato. “Non ci interessa l’aspetto giudiziario”, ha dichiarato Scotto. “La vera domanda è: può un ministro, imprenditore, utilizzare i fondi della Cassa Covid per i propri dipendenti e continuare a farli lavorare per la sua azienda? Santanchè e Meloni non hanno mai risposto a questa domanda. Le dimissioni dovevano essere immediate, e noi continueremo a chiederle”.

La vicenda Visibilia rimane quindi una questione aperta, con implicazioni politiche e giudiziarie che potrebbero evolversi nelle prossime settimane. Se da un lato la maggioranza continua a sostenere Santanchè, dall’altro cresce la pressione affinché la ministra faccia un passo indietro per tutelare il governo e il partito.

La prossima direzione nazionale di Fratelli d’Italia e la mozione di sfiducia del 10 febbraio potrebbero rappresentare momenti decisivi per il futuro politico di Daniela Santanchè.

Change privacy settings
×