Germania: all’Europarlamento esultano i 5 Stelle, timori di Fdi

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“L’esito era abbastanza atteso: un avanzamento del fronte progressista a scapito del centrodestra storico. Mi auguro che certe rigidità siano ormai sorpassate dai più. Non è una maggioranza schiacciante, ma dopo questi decenni di Cdu direi che è una novità. Bene i liberali. Abbastanza bene anche i Verdi. Decisamente male i sovranisti. Penso che da questo voto esca una Europa ancora più solida. Ora vedremo le negoziazioni per la formazione di un governo”. Lo ha detto la capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, Tiziana Beghin, parlando dell’esito delle elezioni in Germania.

Beghin (M5S): “Ne esce un’Europa più solida”

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“Al di là delle appartenenze di partito, la presidente Ursula von der Leyen si è posta come presidente di una Commissione composta di diverse sensibilità e non ha fatto segreto di quella che per lei è una priorità: la transizione verso una Europa più sostenibile. Penso ci siano gli spazi per instaurare una proficua collaborazione (con il nuovo governo tedesco, ndr) – ha aggiunto -. Oggi i maggiori Paesi UE non hanno più una guida di centrodestra. Ma piuttosto maggioranze più orientate al centrosinistra o a un fronte progressista. Finisce un po’ lo strapotere a livello governativo del Ppe (partito popolare europeo) e questo rimette in gioco diversi equilibri all’interno delle istituzioni”.

Voto Germania, Fitto (Fdi): “Rischi per l’Italia”

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Ha espresso invece qualche timore sul nuovo assetto politico tedesco Raffaele Fitto, eurodeputato di Fratelli d’Italia e co-presidente del gruppo Ecr (conservatori e riformisti europei). “Bisogna capire i tempi di formazione di questo nuovo governo. Penso che sia importante comprendere quanto accadrà in Germania nella formazione del governo perché potrebbe modificare gli equilibri e io temo che per il nostro Paese ci possano essere dei rischi, penso in particolare alle questioni economiche. Le dichiarazioni sul ritorno alle vecchie regole sono molto pericolose. Per un Paese come il nostro che inizia a intravedere un minimo di ripresa il ritorno alle vecchie regole sarebbe devastante”.

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