Firenze, Orlando a Oxfam 2022: “Prioritario combattere il precariato”

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Stamattina all’Istituto degli Innocenti di Firenze è stato presentato il nuovo rapporto Disuguitalia di Oxfam. Era presente anche il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. “I problemi sono chiari. La difficoltà di trovare le strade per dare risposte concrete. Insistiamo sui livelli di salari, precarietà del lavoro e l’esigenza di costruire un modello di competizione del Paese che non sia basato solo sul contenimento dei costi. Questo diventa ancora più cruciale quando l’inflazione torna a crescere. Questa situazione dura da troppo e occorre dare una risposta consentendo la capacità d’acquisto e salariale dei lavoratori italiani, ridurre le forme di precarietà.

“Bisogna investire più sulle infrastrutture sociali”

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Le donne sono sempre più svantaggiate perché dove c’è una criticità del lavoro, le donne lo pagano percentualmente in modo più significativo”, ha proseguito il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. “Hanno mediamente contratti più precari degli uomini, subiscono la povertà salariale più degli uomini. Hanno più difficoltà a conciliare tempo di lavoro e famiglia. Bisogna investire di più sulle infrastrutture sociali.

Acciaio, Orlando: “Jindal dica cosa vuole fare di Piombino”

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“La proprietà deve dire cosa vuol fare: io credo che sia urgente che sia chiamata a un confronto”. Lo ha detto il ministro Orlando a proposito degli ultimi sviluppi della vertenza delle acciaierie di Piombino, e dell’ipotesi di un disimpegno del gruppo Jsw Steel che ne è proprietario. “Non stiamo parlando di una piccola realtà aziendale stiamo parlando di un segmento molto importante, di una filiera strategica per il Paese come l’acciaio, e da questo punto di vista credo che sia doveroso chiedere chiarimenti a Jindal.

Firenze, Orlando a Oxfam 2022: “Sull’Ucraina non cede il rapporto Pd e 5 Stelle”

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“Tra Pd e 5 Stelle mi sembra ci sia un’analisi comune. Penso che il confronto sull’Ucraina non cambi il rapporto, penso ci siano posizioni diverse su come rispondere, ma una lettura comune che mira a tornare a svolgere una funzione diplomatica, un’iniziativa politica. Sia la posizione di Macron che di Draghi aprono una fase nuova che mi auguro diano impulsi ai vertici europei per cambiare impostazione. L’Europa non può essere semplicemente parte del conflitto, ma promuovere anche forme di dialogo per un cessate il fuoco prima possibile”.

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