Draghi presenta il Pnrr alla Camera: “248 miliardi per tre obiettivi”

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Mario Draghi interviene alla Camera dei Deputati e presenta il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il fatidico Pnrr tramite cui l’Italia intende utilizzare i fondi europei previsti dal Recovery Fund. “Sbaglieremmo tutti a pensare che il Pnrr pur nella sua storica importanza sia solo un insieme di progetti, di numeri, scadenze, obiettivi. Nell’insieme dei programmi c’è anche e soprattutto il destino del Paese“, è la premessa del presidente del Consiglio.

Dico questo perché sia chiaro che nel realizzare questi progettipeseranno sulle nostre vite ritardi, inefficienze e miopi visioni di parte. E peseranno soprattutto sulle vite dei più deboli, i figli e nipoti. E forse non ci sarà più tempo per porvi rimedio“, insiste Draghi.

Draghi e i tre obiettivi del Pnrr

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Quindi Draghi illustra più nel dettaglio il piano del governo: “Il Recovery Plan ha tre obiettivi. Il primo, con un orizzonte ravvicinato, è riparare i danni della pandemia, che ci ha colpito più dei nostri vicini europei. Il Pil è diminuito dell’8,7%, l’occupazione del 2,8%. E tra chi più di altri ha sofferto il calo dell’occupazione spiccano i giovani e le donne. Le misure di sostegno hanno attutito l’impatto sociale, ma questo si è sentito sulle fasce più deboli“.

Con una prospettiva più di medio-lungo termine, il Piano affronta alcune debolezze che affliggono la nostra economia e la nostra società da decenni“, prosegue Draghi. Che poi spiega più chiaramente a cosa si riferisce: “I perduranti divari territoriali, le disparità di genere, la debole crescita della produttività e il basso investimento in capitale umano e fisico. Infine, le risorse del Piano contribuiscono a dare impulso a una compiuta transizione ecologica“.

Draghi, l’appello al Paese: “Impegno di tutti per bene comune”

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L’opera di rinnovamento fallirà, se in tutte le categorie, in tutti i centri non sorgeranno degli uomini disinteressati pronti a faticare e a sacrificarsi per il bene comune“. È questo l’appello del presidente del Consiglio alla cittadinanza, in questa fase cruciale per il nostro avvenire. Draghi cita le parole di Alcide De Gasperi: “Nel presentare questo documento, al quale è strettamente legato il nostro futuro, vorrei riprendere una testimonianza di uno dei padri della nostra Repubblica, Alcide De Gasperi. In particolare visto che ci troviamo all’indomani della celebrazione del 25 aprile“.

Vero è che il funzionamento della democrazia economica esige disinteresse. Come quello della democrazia politica suppone la virtù del carattere. L’opera di rinnovamento fallirà, se in tutte le categorie, in tutti i centri non sorgeranno degli uomini disinteressati pronti a faticare e a sacrificarsi per il bene comune. A noi l’onere e l’onore di preparare nel modo migliore l’Italia di domani“, insiste Draghi.

La fiducia di Draghi nell’Italia e gli italiani

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Il governo vuole consegnare alle nuove generazioni un paese più moderno“, spiega quindi Draghi. Anche in tal senso si registra un dietrofront riguardo al Superbonus. Gli incentivi per modernizzare gli immobili anche in ottica ambientale, infatti resteranno. Le coperture saranno però verificate annualmente, a seconda del rapporto tra le spese e i lavori effettivamente ultimati.

Sono certo che riusciremo ad attuare questo Piano – aggiunge Draghi –. Sono certo che l’onestà, l’intelligenza, il gusto del futuro prevarranno sulla corruzione, la stupidità, gli interessi costituiti. Questa certezza non è sconsiderato ottimismo, ma fiducia negli italiani, nel mio popolo. Nella nostra capacità di lavorare insieme quando l’emergenza ci chiama alla solidarietà, alla responsabilità“.

L’ammontare dei fondi e le scadenze per il governo

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I progetti di riforma e le richieste di finanziamento inclusi nel Pnrr andranno presentati a Bruxelles venerdì 30 aprile. Oltre al Pnrr da 191,5 miliardi e al Piano complementare da 30,6 miliardi sono stati stanziati ulteriori 26 miliardi, da destinare entro il 2032 alla realizzazione di opere specifiche. “Complessivamente – evidenzia Draghi – disporremo di circa 248 miliardi di euro”.

“È poi previsto il reintegro delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, utilizzate nell’ambito del dispositivo europeo per il potenziamento dei progetti ivi previsti per 15,5 miliardi. A tali risorse, si aggiungono poi quelle che mette a disposizione il programma React-Eu. Come previsto dalla normativa Ue, esse ammontano a 13 ulteriori miliardi da spendere negli anni 2021-2023. Su 206 miliardi complessivi, 82 saranno destinati al Mezzogiorno“, conclude Draghi.

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