Dl semplificazioni, le reazioni della politica

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Con l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri (salvo “intese tecniche”, come specificato dal governo), ogni dubbio sul Dl semplificazioni è sciolto: via libera, quindi al programma di riforme che, a detta dell’esecutivo, sarà uno degli strumenti principali per risollevare l’economia del Paese duramente colpita dalla crisi Covid.

A esprimere soddisfazione è la stessa squadra di governo. In particolare il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Giuseppe Provenzano, ha sottolineato: “Abbiamo lavorato ieri fino all’ultimo per migliorare il testo del decreto come sempre facciamo, sono soddisfatto. Come passo è importante, non so se sia una rivoluzione ma basta che sia una buona riforma”.

“Dico che è un primo passo perché semplificare è fondamentale per far arrivare gli investimenti a terra – ha aggiunto Provenzano – ma serve un passo successivo, accanto alla semplificazione, che rafforzi la macchina pubblica. Per realizzare gli investimenti non basta semplificare le procedure ma serve avere un’amministrazione intelligente, piena di risorse, di giovani competenti in grado poi realizzare davvero le opere”.

Zingaretti (Pd): “Segnali concreti per riaccendere l’economia”

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Visibilmente contento dell’opera del governo è il segretario del Partito Democratico, nonché presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti: “Sono particolarmente soddisfatto per il decreto che questa notte il governo ha approvato – ha dichiarato –. La lista delle opere pubbliche da finanziare per il Lazio è una vera svolta in termini di investimenti e presenza dello Stato sul nostro territorio. Ringrazio il governo perché quello che è previsto nel decreto significa davvero voltare pagina”.

“Ringrazio chi ha lavorato a questo accordo – ha aggiunto Zingaretti -. La filosofia è chiara: è tempo di lavorare, aprire e costruire cantieri e di farlo dentro una strategia di innovazione. Le anime sono due, digitalizzazione e green economy. A me sembra siamo sulla strada giusta. l’Italia ha bisogno di segnali concreti per riaccendere i motori dell’economia e questo si fa con investimenti e semplificazioni. L’Ue guarda all’Italia in attesa di riforme”.

Martina: “Spingere sullo sviluppo”. Fiano: “Il Parlamento avrà il suo spazio”

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Sempre all’interno del Pd, Maurizio Martina, ha commentato positivamente la soluzione proposta dal governo: “Sicuramente è un passaggio importante. Adesso va visto nel merito per bene, va giudicato nel contenuto. Importante, però, spingere al massimo sullo sviluppo e sulla crescita dell’occupazione“.

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Emanuele Fiano pone poi l’accento sull’importanza di accelerare l’iter della riforma superando i dissidi interni alla maggioranza: “Quando si uniscono due partiti in un momento della legislatura per una scelta politica, stabilendo in pochi giorni un programma politico è ovvio che non puoi risolvere tutto sempre e immediatamente” – ha detto -. Giusto che il Parlamento abbia il suo spazio, ne avrà per migliorare o sistemare quello che c’è da aggiustare”.

Rosato (Italia Viva): “Non soddisfatti al 100% ma almeno si sbloccano i cantieri”

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Non tutti i settori della maggioranza hanno accolto le soluzioni del governo con totale entusiasmo. Per Ettore Rosato di Italia Viva, comunque, l’approvazione del decreto rappresenta un primo passo importante: “Qualche dissidio sul Dl semplificazioni? C’è stato, ma è normale. Abbiamo fatto comunque un passo in avanti, non possiamo dirci soddisfatti al 100% ma almeno si comincia a parlare di sblocco dei cantieri con un elenco”.

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Per Rosato il vero motivo di dissidio all’interno della maggioranza è legato alle candidature per le elezioni regionali: “Vedo la capacità del Partito Democratico di costringerci su candidati perdenti che naturalmente porteranno alla sconfitta. Vedo il caso della Puglia dove si poteva evitare di andare su un candidato perdente come Emiliano, poi ognuno farà la sua parte. Nelle regioni non votano pensando a cosa fa il governo nazionale. Pensano a come cercare di dare un governo buono o meno buono alla regione”.

Rampelli (FdI): “Dl semplificazioni? Poche idee, ben confuse”

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Decisamente contraria, come prevedibile, l’opinione dell’opposizione. Duro il commento di Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia: “Il governo ha poche idee e ben confuse. Quando si mette in campo un Dl da 55 miliardi non lo si può fare in sessanta giorni dando al parlamento trenta giorni di tempo. Non lo si può fare a colpi di fiducia, non si discute di nulla. Quando si arriva col fiato corto si fanno pasticci, vedremo cosa accadrà”.

“Qualcuno del centrodestra dice: il meglio è nemico del bene, proviamo intanto a modificare la situazione attuale. Noi non crediamo che questa possa essere la strada. La soluzione è andare al voto – ha aggiunto Rampelli -. Mes? Se davvero è privo di condizionalità nessuno rifiuterebbe 37 miliardi dell’Unione Europea. Il problema è che le cose non stanno così: le condizionalità il Mes le porta in pancia. Se è uno strumento senza condizionalità non è Mes, deve cambiare il nome”.

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