Green pass, Gelmini: “Soluzione italiana per non chiudere il Paese”

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“Noi non inseguiamo modelli stranieri, troveremo una via italiana all’utilizzo del Green pass. Mariastella Gelmini, ministra per gli Affari regionali e le autonomie, si è detta certa che il dibattito sulle regole da disporre per garantire riaperture efficaci, evitando che la curva dei contagi possa nuovamente incutere timore, possa portare a una soluzione comune e adatta alle esigenze del nostro Paese.

La rappresentante del Governo, da Bruxelles dove era impegnata in incontri istituzionali, ha escluso dunque che si possano ricalcare pedissequamente soluzioni adottate all’estero, come ad esempio quelle disposte da Emmanuel Macron in Francia.

Gelmini: “Normale avere sensibilità differenti sui vaccini”

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“Credo che su un tema importante come le vaccinazioni sia normale avere sensibilità differenti – ha spiegato la ministra Gelmini -. Ma è capitato in passato e sono fiduciosa che anche su questo tema si troverà una soluzione italiana. Se non vogliamo tornare a dover chiudere il Paese, credo che non possiamo perdere tempo e non possiamo accontentarci dei risultati buoni che abbiamo raggiunto”.

“Dobbiamo fare uno scatto in avanti e ciò che serve per fare questo scatto credo che debba essere compiuto – ha affermato –. E penso che ci saranno le condizioni per compiere queste scelte in un clima di coesione, condivisione, rispettando le sensibilità di tutti, ma poi, come ci ha insegnato il presidente Draghi, decidendo”.

“Investire nella sanità dopo la stagione dei tagli”

Secondo Mariastella Gelmini, poi, sarà determinante avere una visione d’insieme che vada al di là degli immediati confini temporali. Una necessità che porta a rivalutare una lunga stagione di tagli nella Sanità, programmando invece nuovi investimenti.

“Stiamo lavorando con le Regioni e con il ministro Speranza non solo per concentrarci sulle vaccinazioni, ma anche sull’assistenza domiciliare, sulla telemedicina, sul potenziamento della medicina di territorio – ha detto la ministra -. Sappiamo che il Covid ha messo in evidenza delle lacune del nostro sistema sanitario. C’è stata una stagione di tagli e razionalizzazione, oggi sappiamo che su questo tema bisogna invece investire.

“Continuiamo a monitorare i dati della variante Delta”

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Naturalmente, però, un occhio al presente va dato, vista la preoccupazione per la variante Delta del Covid-19. “Guardiamo con preoccupazione alla diffusione della variante Delta – ha detto Gelmini -. Stiamo monitorando l’andamento dei dati. Devo dire che è comunque confortante il numero di inoculazioni giornaliere di vaccino perché riusciamo a raggiungere, e spesso a superare, le 500mila al giorno e questo ci conforta”.

“Dobbiamo porre un’attenzione particolare nei confronti di quei 2,5 milioni di over 60 che ancora non si sono vaccinati – ha poi aggiunto -. Credo che dobbiamo avere fiducia nella scienza e nell’Europa, che ha evitato una guerra sui vaccini ai diversi Stati. Aver lavorato tutti insieme per una distribuzione dei vaccini condivisa ha evitato un conflitto che sarebbe stato devastante. Il governo è molto attento all’andamento della variante, stiamo procedendo al sequenziamento, stiamo andando avanti con le vaccinazioni. La prossima settimana si riunirà la cabina di regia per le decisioni del caso”.

“Pnrr? Non si possono sprecare le risorse, né litigare”

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Tornando al futuro, Gelmini ha voluto invitare tutte le istituzioni a fare quadrato per quel che riguarda le risorse messe a disposizione nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Io colgo da parte delle Regioni, degli Enti locali, delle parti sociali, delle associazioni di categoria, la consapevolezza che siamo di fronte a una opportunità, ma anche a una grande assunzione di responsabilità – ha detto -. Non possiamo sbagliare, o sprecare queste risorse. Non si può litigare. Occorre correre uniti verso l’obiettivo”.

“Abbiamo bisogno di restituire competitività e crescita al Paese e lo dobbiamo fare guardando alle giovani generazioni che purtroppo abbiamo indebitato per far fronte alla pandemia. Il nostro compito quindi deve essere quello dove ciascuno nel proprio ambito, con le proprie competenze, dà un contributo per fare le cose, non per bloccare, non per dividerci, ma per fare. E il senso di un governo di unità nazionale è esattamente questo” ha concluso la ministra.

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