Covid, Agostino Miozzo lascia
la guida del Cts: i motivi dell’addio

Agostino Miozzo si è dimesso da coordinatore del Comitato tecnico scientifico. Una decisione concordata con la Presidenza del Consiglio e il Ministero della Salute, ma che comunque risulta sorprendente a chi era ormai abituato ad associare il volto del medico 67enne al Cts stesso. A rivelarlo è il Corriere della Sera, nella giornata di lunedì. La lettera di dimissioni sarebbe arrivata sulla scrivania del premier Draghi a Palazzo Chigi nella giornata di ieri.

Agostino Miozzo e l’addio al Cts: ecco il motivo

Secondo quanto riportato dal CorSera, nella sua lettera di dimissioni Miozzo parla di modifiche progressive alle competenze e al ruolo originale del Comitato, ritenendo che il suo mandato sia compiuto e ora vada rivisitato sostanzialmente, affidandolo ad un’altra persona.

“Credo di potermi dedicare ora ad un’altra emergenza, quella scolastica – le parole di Miozzo -. Spero di poter dare un fattivo contributo a quel settore che considero strategico per la vita ed il futuro del nostro Paese”. Ipotesi che filtrano da Palazzo Chigi parlano di Fabio Ciciliano, attuale segretario del Cts, come principale favorito per la successione al ruolo di coordinatore.

Nuovo ruolo e nuovo obiettivo nel settore della scuola

Nella missiva inviata ai rappresentanti dell’esecutivo, Miozzo ha specificato che continuerà a stare vicino al governo, lavorando come consulente del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi “per dedicarmi ai problemi della scuola”.

Non è casuale l’interesse per il mondo della scuola da parte dell’ormai ex coordinatore del Cts. Nei mesi scorsi, Miozzo si è sempre mostrato critico nei confronti della didattica a distanza e della gestione delle chiusure degli edifici scolastici. Miozzo e Bianchi si sono incontrati più volte dall’insediamento del nuovo governo: il loro obiettivo è quello di studiare un programma efficace per garantire la continuità delle lezioni in presenza.

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