Coronavirus, Salvini: “Lega lavora a piano di ricostruzione alternativo”

Il leader della Lega, Matteo Salvini, torna a parlare dopo l’informativa del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al Senato e alla Camera, e lo fa nel corso di una conferenza stampa su Facebook. “La Lega lavora ad un Piano alternativo di ricostruzione nazionale, a prescindere dalla volontà di Conte di collaborare che è pari a zero. È un’alternativa liberale alle ricette basate su burocrazia e statalismo“, sottolinea Salvini.

E ancora: “Lavoriamo a un’alternativa e a un piano di ricostruzione nazionale, l’Italia merita di essere ricostruita. Una ripartenza omogenea in Italia è fondamentale. Il diritto alla vita viene prima di tutto, ma la libertà non può essere svenduta. Ogni giorno che passa è un giorno perso per la ricostruzione“, aggiunge.

Salvini smentisce quindi le voci, diffuse nelle ultime ore, secondo cui sarebbero sorti dissidi e frizioni con Giorgetti, che avrebbero portato addirittura a una Lega spaccata. “Problemi con Giorgetti? L’ho visto ieri un’ora per parlare del Piano di ricostruzione nazionale. Lasciamo alle fantasie di qualcuno i problemi interni alla Lega. È un giochino che stanno facendo da quando la Lega è nata. Non esistono divisioni né frizioni“, il suo lapidario commento.

Salvini: “Se è vero piano segreto non svelato qualcuno ne risponderà”

Il leader della Lega è quindi tornato sul presunto piano nazionale di emergenza che, secondo quanto emerso dall’inchiesta del Corriere della Sera, sarebbe uscito dal ministero della Salute a gennaio per contrastare il coronavirus. Il piano sarebbe però stato secretato perché ritenuto troppo drammatico per essere diffuso. “Se è vero che questo piano ‘segreto’ è stato tenuto nascosto non solo agli italiani ma anche ai sindaci e ai governatori sarebbe di una gravità inaudita. Se fosse vero qualcuno ne dovrà rispondere“, commenta Salvini.

“No boss fuori, chiudete porte carceri”

L’attenzione si è poi focalizzata sulla notizia, prontamente smentita dal Dap, secondo cui boss mafiosi detenuti potrebbero essere scarcerati in ossequio alle prescrizioni anticoronavirus per età e condizione di salute. “Sono già a casa dei boss e rischiano di uscire di galere personcine per bene come Bagarella e Santapaola. Per rispetto dei magistrati e dei giornalisti caduti per mano mafiosa e dei cittadini, non ci interessa se è colpa di Bonafede o di Basentini, ma chiudete le porte del carcere per i mafiosi. Se sono rinchiusi al 41 bis, come cacchio fanno a contagiare? È più pericoloso se stanno a casa con i familiari“. E ancora: “Alcuni mafiosi sono usciti per una circolare del ministero della Giustizia e ora c’è uno scaricabarile“, sottolinea.

Salvini: “25 aprile? Cantare di meno e lavorare di più”

Una chiosa finale sui festeggiamenti per il 25 aprile, la festa della Liberazione. “La libertà è il valore fondamentale che ci hanno lasciato i nostri genitori, i nostri nonni, e non può essere rimessa in discussione da parte di qualcuno nel nome del virus“, spiega Salvini.

È chiaro che sarà un 25 aprile particolare, come sarà un primo maggio particolare, ma come sono tutte le giornate. Vorrei – sottolinea ancora – che qualcuno al ministero della Giustizia abbia il buon gusto di ritirare una circolare, grazie alla quale mafiosi stanno uscendo e rischiano di uscire in maniera massiccia dalle carceri italiane, perché la libertà conquistata dai nostri nonni non è in vendita, non basta cantare ‘Bella ciao’ sul balcone il 25 Aprile per dirsi italiani. Ecco mentre qualcuno canta ‘Bella ciao’ tre mafiosi escono di casa“, conclude il leader della Lega.

Impostazioni privacy