Trump portò via dei documenti top secret dalla Casa Bianca

L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald J. Trump, alla fine del suo mandato alla Casa Bianca portò con sé nella sua residenza in Florida degli atti secretati. Lo rivela la National Archives and Records Administration in una lettera al Congresso americano, come riferisce l’agenzia Reuters.

Venerdì l’ente governativo ha infatti informato il Parlamento statunitense del ritrovamento di 15 scatoloni contenenti documenti top secret sulla sicurezza nazionale. L’agenzia federale ha inoltre informato il Dipartimento di Giustizia, il quale dovrà valutare l’apertura di un’indagine sul caso.

Atti secretati dalla Casa Bianca alla residenza in Florida

La missiva è firmata dall’archivista David Ferriero ed è indirizzata alla deputata dem Carolyn Maloney, che presiede il Comitato di vigilanza della Camera dei Rappresentanti. La commissione da tempo sta indagando sulla gestione degli atti top secret da parte dell’ex presidente Trump.

“Queste nuove rivelazioni rafforzano la mia preoccupazione per il palese disprezzo dell’ex presidente Trump delle leggi sull’archiviazione degli atti”, ha commentato Maloney in un comunicato. Non si è però fatta attendere la risposta del tycoon, che ha smentito questa ricostruzione.

La replica dell’ex presidente Trump: “Rispettata la legge”

“Gli Archivi Nazionali non hanno ‘trovato’ nulla – ha replicato con una nota –. Sono stati consegnati, su richiesta, degli atti presidenziali seguendo il comune iter che tutela la mia eredità (istituzionale, ndr) e in accordo con il Presidential Records Act.

Ovvero della legge che regola la gestione degli documenti ufficiali del presidente e del vicepresidente degli Usa (datati dopo il 20 gennaio 1981) e ne ha modificato la proprietà legale da privata a pubblica. “Se ci fosse stato qualcun altro e non ‘Trump’ – ha aggiunto l’ex presidente –, non ci sarebbe stata alcuna notizia.

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