Sputnik, come funziona il vaccino?
Il racconto dell’italiana in Russia

Come funziona la vaccinazione con Sputnik V, il fatidico prodotto russo di cui tanto si parla (in particolare dopo l’esplosione del caso AstraZeneca)? Una risposta arriva da Chiara Balistreri. Italiana, 33 anni, ingegnere aerospaziale, con il marito da due anni e mezzo è residente a Mosca dove lavora per un’azienda italiana. E in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ ha voluto illustrare come funziona.

Il vaccino Sputnik: come viene somministrato in Russia

La Russia ha annunciato il vaccino a luglio e aperto la campagna volontaria tra cittadini che volevano partecipare alla fase 3 degli studi clinici, ma era ancora sperimentazione“, ha spiegato l’ingegnera. L’attesa era quella di ottenere lo Sputnik: “Il rischio era ricevere un placebo per cui abbiamo scelto di attendere. A novembre è stata aperta la vaccinazione a medici, insegnanti e forze dell’ordine su base volontaria. Ufficialmente il vaccino non è obbligatorio, ma onestamente le cose andavano a rilento. Poi Putin in conferenza stampa un venerdì di metà gennaio ha annunciato l’avvio della vaccinazione di massa“.

Il momento della vaccinazione: è andata così

Il 18 gennaio Chiara Balistreri e il marito telefonarono alla loro clinica di riferimento per entrare in lista per lo Sputnik. La vaccinazione arrivò molto presto: “Il giorno dopo la telefonata. In seguito a Mosca sono stati aperti oltre 100 punti vaccinali, anche nei centri commerciali come negli storici Magazzini Gum sulla piazza Rossa“.

Ogni fiala contiene 5 dosi e una volta scongelata va usata entro 2 ore per cui fanno slot di 5 persone all’ora. Ci han detto di venire per le 16 e che entro le 17.30 saremmo stati fuori“, ha spiegato l’italiana a Mosca. Non sono mancate indicazioni mediche sullo Sputnik: “Ci hanno chiesto di firmare un foglio dove erano indicati possibili effetti collaterali come mal di testa, febbre e dolore al braccio della puntura, da trattare con paracetamolo e ibuprofene. Dopo l’iniezione abbiamo avuto un po’ di febbre, 37,5 che andava e veniva e dolore al braccio per due giorni. Il 9 febbraio siamo tornati per il richiamo“.

L’emergenza a Mosca: “Funzionari a casa e selfie ogni due ore”

Oltre alla campagna di vaccinazione con lo Sputnik, Chiara Balistreri ha quindi spiegato come in Russia si affronta l’emergenza: “Al picco dei contagi era stata annunciato che Mosca aveva 5 mila posti letto liberi in terapia intensiva. Gli ospedali temporanei resteranno fino a fine anno. A Mosca lunedì c’erano 1.533 contagi, in tutta la Federazione Russa 10 mila. Se sei positivo i tuoi dati vengono passati al Ministero della Salute che invia un funzionario a casa tua entro due giorni, ti fa un tampone e ti fa installare un’app sul cellulare“.

Se sei positivo devi fare la quarantena a casa e mandare tuoi selfie con la localizzazione attiva ogni due ore dalle 7 alle 22. Ti chiamano e controllano che tu sia in casa, le medicine somministrate sono gratuite anche se non hai una polizza assicurativa. Se sei indisciplinato e per tre volte non invii il selfie ti vengono a prendere con l’ambulanza e finisci la quarantena in ospedale“.

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