Sindrome dell’Avana terrorizza gli Usa: cos’è la “malattia delle spie”

C’è una strana e per ora inspiegabile malattia che sta colpendo una platea piuttosto circoscritta e chiaramente identificabile di persone: diplomatici americani e canadesi, ma anche spie al soldo del governo degli Usa. Il nome che le è stato assegnato è sindrome dell’Avana, e l’ultimo in ordine di tempo ad esserne colpito è uno strettissimo assistente di Bill Burns.

Gli ultimi casi di sindrome dell’Avana

Bill Burns è il capo della Cia, dislocato negli ultimi giorni a New Delhi, in India, per ragioni legate alla crisi dell’Afghanistan. Con lui era presente anche un delegato che sta manifestando i sintomi che riconducono alla sindrome dell’Avana. Si tratta di mal di testa, nausea, perdita dell’udito, gli stessi di tanti altri diplomatici. E l’apprensione dell’intelligence americana nasce dal fatto che la missione era “classificata”. In altre parole, pochissime erano le persone al corrente del viaggio.

Lo stesso malessere ha colpito nel corso del tempo più di duecento funzionari statunitensi, tutti colpiti dalla fatidica, misteriosa malattia durante missioni all’estero. E sempre con la stessa dinamica. Oltre alla nausea si sono infatti verificati capogiri, perdita dell’orientamento e soprattutto fastidiosi ronzii. Ma perché sindrome dell’Avana? Il tutto ha avuto inizio nel 2016.

L’origine della malattia e le possibili cause

Quello fu infatti l’anno in cui questo malessere generalizzato si manifestò per la prima volta. Ad essere colpiti furono funzionari di stanza proprio a Cuba. Ma la vicenda si è poi estesa anche ad altre nazioni, tra cui Colombia, Polonia, Austria, Germania, Uzbekistan, Taiwan e Cina. Recentemente i malesseri di due membri dello staff di Kamala Harris hanno costretto a stravolgere il programma di un viaggio in Vietnam. Ma episodi di sindrome dell’Avana hanno raggiunto anche la capitale degli Usa, Washington D.C.

È almeno dal 2018 che il governo degli Stati Uniti sta cercando di indagare sulle origini della sindrome dell’Avana. Dopo esami su 21 tra i diplomatici colpiti, il ‘Journal of the American Medical Association‘ (JAMA) ha reso noti i risultati preliminari. Qui si afferma che non c’è traccia di “alcuna prova di anomalie del tratto di materia bianca“. Tuttavia le conclusioni sono che “i diplomatici sembrano aver subito lesioni al sistema nervoso e cerebrale“. E la causa sembra l’esposizione a radiofrequenze/microonde pulsate (RF/MW). E il livello di preoccupazione per l’origine di questo attacco è elevatissima.

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