Nel corso di un’intervista a 60 minutes, Joe Biden, il presidente degli Stati Uniti, ha invitato Vladimir Putin, il presidente della Russia, a non usare armi nucleari o chimiche, mettendolo in guardia nei confronti delle possibili conseguenze. “Se tu facessi qualcosa del genere, il volto della guerra cambierebbe”. L’inquilino della Casa Bianca non è sceso nei dettagli sulla possibile reazione degli Stati Uniti a un evento simile, ma ha dichiarato che “sarebbe consequenziale”. Se il Cremlino decidesse di usare armi chimiche o nucleari diventerebbe “ancora di più paria nel mondo”.
Nel frattempo, a Kherson, in Ucraina, le truppe di Kiev hanno tentato un’offensiva, finendo per perdere oltre 120 militari e sette carri armati. Lo ha dichiarato Igor Konashenkov, il portavoce del ministero della Difesa della Russia. “Il nemico ha fatto un risibile tentativo di offensiva vicino all’insediamento di Pradyne, nella regione di Kherson, per mezzo di due squadroni supportati da nove carri armati e 19 veicoli corazzati da combattimento della 28esima brigata meccanizzata”, ha spiegato nel corso di un briefing. “Le forze armate russe hanno causato la morte di oltre 120 militari ucraini e hanno distrutto sette carri armati e 13 veicoli corazzati di fanteria nel corso di un combattimento durato poche ore”, ha aggiunto.
In tre basi militari russe situate a Melitpol si sono verificate delle esplosioni causate da attacchi delle forze ucraine. L’ultima, avvenuta la scorsa notte, ha fatto saltare in aria un deposito di munizioni e attrezzature militari. A renderlo noto stato Ivan Fedorov, il sindaco della città ucraina. Il primo cittadino ha aggiunto che le esplosioni stanno continuando.
Secondo quanto riferito dal ministero della Difesa britannico, la Russia potrebbe non avere abbastanza truppe sul campo per resistere a un altro assalto ucraino nell’oblast di Luganks. “La Russia tenterà probabilmente di condurre una difesa ostinata di quest’area, ma non è chiaro se le forze russe in prima linea abbiano riserve sufficienti o morale adeguato per resistere a un altro concentrato assalto ucraino”. Negli ultimi giorni l’esercito di Kiev è riuscito a riconquistare oltre 6mila chilometri quadrati di territorio, tra cui anche la città di Izium, considerata la porta d’ingresso del Donbass.
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