Dall’atomica alla bomba termobarica, tutte le armi vietate in guerra

Esistono una serie di strumenti bellici il cui utilizzo è stato dichiarato illegale nel corso degli anni tramite convenzioni e trattati. Tuttavia, non sempre questi accordi sono stati rispettati

Foto Pixabay | geralt
Newsby Alessandro Bolzani 13 Ottobre 2023

Il primo utilizzo della bomba atomica cambiò per sempre la storia delle armi. L’esistenza di un simile strumento di distruzione di massa fece tremare il mondo intero, rendendo palese la necessità di porre un freno al suo utilizzo. Un primo paletto arrivò nel 1946 con la risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite che sancì la nascita del Consiglio di sicurezza dell’Onu per garantire “l’eliminazione degli arsenali nazionali delle armi atomiche e di tutte le altre armi adattabili alla distruzione di massa”. Quello fu solo il primo passo del lungo cammino verso il disarmo nucleare.

Senza la risoluzione del 1946 forse non si sarebbe mai arrivati al Trattato per la proibizione delle armi nucleari (Tpn), adottato il 7 luglio 2017 ed entrato in vigore il 22 gennaio 2021. Firmato da 84 Paesi, l’accordo prevede che le armi nucleari non possano essere usate, sviluppate, testate, acquistate o immagazzinate. Nonostante il trattato, in tutto il mondo esistono ancora 14mila armi nucleari stoccate in varie nazioni. In base a quanto riferito dall’Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma (Sipi), la Russia potrebbe contare su un arsenale atomico composto da 6.225 ordigni.

I missili ipersonici

I missili ipersonici Khinzal, che sono stati impiegati (per la prima volta) nella guerra in Ucraina, meritano un discorso a parte. Si tratta di armi con capacità nucleare o convenzionale che possono essere lanciate da un aereo Mig-31 modificato. Hanno una gittata dichiarata di 1.500-2.000 km con un carico utile nucleare o convenzionale di 480 kg. In seguito al lancio, questi missili accelerano rapidamente fino Mach 4 e in seguito possono raggiungere una velocità fino a Mach 10 (12.350 km/h). Possono contare su una gittata di 2mila chilometri.

Oltre ai Khinzal ci sono anche gli Zircon, dei missili da crociera ipersonici progettati per neutralizzare navi come portaerei, incrociatori e cacciatorpediniere. Possono anche colpire obiettivi terrestri situati a una distanza non inferiore ai mille chilometri. La velocità massima che possono raggiungere è Mach 9 (circa 11mila Km/h).

Le armi chimiche

Anche l’utilizzo delle armi chimiche è vietato, perché potrebbe avere degli effetti devastanti sulla popolazione. La Convenzione sulle armi chimiche (Cac), entrata in vigore nel 1997 e firmata da 165 Paesi, ha proibito l’utilizzo di questi strumenti bellici e dei materiali a essi collegati. Ha anche reso illegale il loro sviluppo e la loro produzione, così come la loro acquisizione, detenzione e conservazione. Ne ha vietato, inoltre, il trasferimento.

Tra le armi chimiche rientrano i gas asfissianti, i neurogas e il tioetere di cloroetano (noto anche come Iprite o gas mostarda).

Le armi biologiche

La Convenzione per le armi biologiche, entrata in vigore nel 1975 e firmata da 179 Paesi, vieta l’utilizzo, lo sviluppo, la produzione, lo stoccaggio, l’acquisizione o il mantenimenti di agenti microbiologici o biologici e tossine in quantità maggiori rispetto a quelle necessarie per attività pacifiche come protezione e profilassi. Il divieto è esteso anche a tutte le armi, equipaggiamenti o vettori che possono fare uso dei suddetti agenti o tossine “a fini ostili o in conflitti armati”.

L’assenza di un monitoraggio rigoroso rende l’efficacia della Convenzione per le armi biologiche limitata.

L’Onu suddivide le armi biologiche in cinque categorie principali: virus; batteri; microrganismi del genere Rickettsia; veleni ricavati dai funghi e tossine.

Le armi convenzionali vietate

Nel corso degli anni è stato vietato anche l’utilizzo di alcune armi convenzionali ritenute eccessivamente dannose. È impossibile usarle per colpire degli obiettivi militari senza mettere a rischio la salvaguardia dei civili. Il loro impiego è vietato dalla “Convenzione delle Nazioni Unite su certe armi convenzionali”, formulata a Ginevra nel 1980 ed entrata in vigore nel 1983.

La convenzione è composta da cinque protocolli, ognuno dei quali riguarda una categoria differente di strumenti bellici. Il primo proibisce l’uso di armi intese a ferire tramite frammenti non rilevabili nel corpo con i raggi X.
Il secondo vieta e limita l’impiego di mine e trappole esplosive. Il terzo impedisce l’uso di armi incendiarie. Il quarto protocollo limita l’uso delle armi laser accecanti. Il quinto, infine, stabilisce gli obblighi e le migliori pratiche per la liquidazione dei residuati bellici esplosivi.

Tra le armi vietate dalla Convenzione è possibile elencare anche le bombe al fosforo bianco che la Russia avrebbe usato durante l’invasione dell’Ucraina (come riferito da Kiev) e che sarebbero state usate anche nell’ambito del conflitto tra Israele e Hamas. Questi ordigni sono solitamente lanciati da pezzi di artiglieria da 155 mm o da mortai da 120 mm. A contatto con l’ossigeno dell’aria, il fosforo bianco produce l’anidride fosforica che disidrata tutto ciò che trova, producendo acido fosforico. Queste bombe possono quindi provocare la distruzione di tutti i tessuti organici con cui entrano in contatto.

Un’altra arma convenzionale vietata è la bomba termobarica (o boma a vuoto). Questo ordigno risucchia l’ossigeno dall’aria circostante nel momento in cui esplode, causando un’esplosione ad alta temperatura. In un primo momento la boma rilascia una grande nuvola di materiale combustibile, per poi incendiarla e causare un’enorme onda d’urto. Si tratta di un’arma terribile, che può distruggere interi edifici e causare la morte (per asfissia, rottura degli organi interni o esposizione a una temperatura elevatissima) di ogni persona presente nell’area dell’esplosione.

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