Grecia, muro al confine con la Turchia anti-migranti afghani

La Grecia ha eretto un muro, dotato di sistema di sorveglianza, lungo circa 40 chilometri al confine con la Turchia. Questo, secondo quanto riportato dalla Bbc, per fermare una possibile ondata di migranti dall’Afghanistan.

Chrisochoidis: “I nostri confini rimarranno inviolabili”

I ministri del Governo greco hanno visitato il muro venerdì, 20 agosto, e hanno detto che la presa di Kabul da parte dei talebani e tutti gli avvenimenti successivi hanno fatto diventare ancora più urgente lo sforzo per ridurre il flusso di migranti attraverso i confini del territorio. “Non possiamo aspettare passivamente il possibile impatto“. A dirlo è Michalis Chrisochoidis, ministro della Protezione dei cittadini, durante la sua visita nella Regione di Evros. “I nostri confini rimarranno inviolabili“.

La linea dura della Grecia e le parole del presidente turco Erdogan

La Grecia è stata al centro della crisi dei migranti in Europa a metà degli anni ’10, quando milioni di rifugiati proveniente da Siria, Afghanistan e Iraq hanno viaggiato verso il continente. Da quel momento la Grecia ha assunto una “linea dura“, respingendo sia gli appelli della Turchia che quelli delle organizzazioni internazionali a consentire l’arrivo di un maggior numero di migranti nei confini nazionali.

Se non si riesce a stabilire un periodo di transizione in Afghanistan la pressione migratoria, che ha già raggiunto livelli elevati, aumenterà ancora di più e questa situazione rappresenterà una sfida seria per tutti“. A dirlo è Tayyip Erdogan, presidente Turco, durante un’intervista televisiva. L’obiettivo dell’Unione Europea, secondo il presidente, dovrebbe essere quello di assistere i rifugiati Afghani. La Turchia, secondo quanto detto da Erdogan, non sarà “il magazzino dei profughi europei“.

Il ministro Chrisochoidis ha spiegato, inoltre, che esisteva già al confine con la Turchia una recizione di 12,5 chilometri. Negli ultimi giorni, però, ha raggiunto la lunghezza di 40 chilometri. Inoltre, come detto, è stato implementato un sistema di monitoraggio elettronico ad alta tecnologia ed è stata rafforzata la presenza di uomini e donne al confine.

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