Facebook ha dimostrato più volte di essere pronta a bloccare gli account dei politici che violano le sue regole. Il caso più noto è senz’altro quello di Donald Trump. Facebook ha sospeso a tempo indeterminato l’account del tycoon all’inizio di gennaio, in seguito agli eventi di Capitol Hill. In passato non sono mancati altri casi simili, anche se chiaramente hanno avuto una risonanza mediatica minore. Ora anche Nicolas Maduro, il presidente del Venezuela, è stato punito dopo aver violato più volte le regole imposte dalla piattaforma sulla disinformazione relativa alla pandemia. Il suo account è stato bloccato per un mese, anche se i contenuti pubblicati finora resteranno visibili a tutti. Il presidente non potrà però pubblicare nuovi contenuti o commentare quelli presenti su altre pagine o profili.
Facebook ha spiegato di aver inizialmente “rimosso un video pubblicato sulla pagina del presidente Nicolas Maduro”. Il filmato in questione violava le politiche del social sulla disinformazione e poteva “esporre le persone a rischi”. In seguito, la piattaforma ha bloccato per un mese l’account del presidente venezuelano. Facebook ha giustificato la decisione spiegando di aver seguito “le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità” che dicono come “attualmente non ci sia nessun farmaco che prevenga o curi il virus”. La società si riferisce al Carvativir, un farmaco a base di timo consigliato da Maduro sul suo profilo come rimedio al Covid. L’efficacia del medicinale in questione non è supportata da alcuno studio scientifico.
Dall’inizio della pandemia di coronavirus Sars-CoV-2, in Venezuela si sono registrati oltre 154mila casi e 1.500 decessi. Varie organizzazioni, tra cui la Human Rights Watch, hanno messo in discussione queste cifre (divulgate dal governo venezuelano). Si ritiene, infatti, che non rispecchino l’effettiva situazione del Paese. Sia i contagi che i morti sarebbero molti di più di quelli ufficialmente riportati.
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