Coronavirus, Trump Organization ‘taglia’ oltre 700 dipendenti

Oltre alle gravi conseguenze sanitarie, il Coronavirus sta mettendo in ginocchio numerosi settori produttivi, non ultimo quello delle strutture turistiche. Dagli Stati Uniti, a tal proposito, arriva una notizia che coinvolge due delle proprietà dell’attuale presidente americano Donald Trump. La sua Trump Organization, infatti, è stata costretta a mettere in aspettativa il personale, definito ‘non essenziale’, del ‘Mar-a-Lago Club’ di Palm Beach e del ‘Trump Doral’ di Miami. A riportarlo è ‘USA Today’. Sono ben 713 i dipendenti che saranno costretti a tornare a casa, anche se referenti della Trump Organization hanno assicurato che si tratta di una soluzione temporanea viste le limitazioni anti-Coronavirus.

La lettera ai dipendenti

Sono 560 i dipendenti del ‘Doral’ e 153 quelli del ‘Mar-a-Lago’ ad aver ricevuto la lettera di messa in aspettativa da parte delle rispettive direzioni delle risorse umane. La lettera, datata 27 marzo, cita come cause le impreviste circostanze della diffusione del nuovo Coronavirus, che hanno causato la chiusura della struttura visto il decreto d’emergenza delle autorità locali che, tra l’altro, impone l’assoluto divieto di assembramenti. Membri dello staff di ogni settore hanno ricevuto la lettera, dagli inservienti agli istruttori di tennis, dai cuochi agli assistenti esecutivi.

Prospettive incerte

Benché lo stop sia temporaneo, non è chiaro, né è stato specificato da Trump Organization, se e quando i dipendenti in aspettativa potranno tornare al lavoro. Le strutture in questione avevano già fortemente limitato le attività da circa un mese, come conseguenza delle decisioni prese dal governatore della Florida, Ron DeSantis, in materia di restrizioni e isolamento sociale. Dallo scorso lunedì, però, hanno definitivamente chiuso i battenti, in attesa di capire come si evolverà la situazione.

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