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Mancini in festa, ma perché usano la sinistra? Lo spiega la scienza

Il 13 agosto è una giornata particolare per una fetta di popolazione spesso dimenticata. Una minoranza silenziosa, certo non ostracizzata come nei secoli passati, ma che anche nel 2020 vive la sua condizione con qualche disagio specie in tenera età: i mancini.

Ciò che la vita rende complicato ai mancini

La vita quotidiana è fin troppo spesso concepita “a misura di destrimane”, con una serie di oggetti, gesti o addirittura azioni che per i mancini risultano fortemente innaturali. Si pensi anche soltanto all’atto di scrivere, che obbliga coloro che lo fanno con la sinistra a coprire con la propria stessa mano le parole già vergate sul foglio. Ma il discorso si potrebbe estendere a coltelli, apriscatole, mouse, ferri da stiro, pelaverdure o Pos (provate a strisciare una carta di credito con la sinistra, scoprirete quanto è scomodo). Per non parlare delle proverbiali forbici.

La Giornata internazionale dei mancini celebra dunque chi ha nella sinistra la mano dominante. E che la tradizione ha lungamente bollato come un difetto, teoria ribaltata dagli studi più recenti. Ecco quindi perché una parte della popolazione (il 10% a livello globale) preferisce istintivamente la mano che gli altri non usano.

Perché il cervello ci fa scegliere la sinistra

Il tutto ha origine nel cervello. La distribuzione delle funzioni nei suoi emisferi è per i mancini maggiore rispetto a quella dei destrimani. Questi ultimi infatti concentrano le funzioni legate al linguaggio nell’emisfero sinistro, i mancini le distribuiscono in tutti e due gli emisferi.

Ecco perché si dice che i mancini siano più creativi dei destrorsi: non si tratta di un luogo comune, ma di una verità con basi scientifiche. Che ha generato anche studi che evidenziano una spiccata intelligenza e una memoria episodica molto sviluppata presso chi preferisce la mano sinistra alla destra.

D’altra parte i mancini celebri per la loro creatività e il loro genio, nella storia dell’umanità, non mancano. Si pensi a uno dei più noti, Leonardo da Vinci. Ma anche a miti della storia che lo hanno preceduto (Giulio Cesare, Carlo Magno) o seguito (Albert Einstein, Wolfgang Amadeus Mozart). Fino ad arrivare ai tempi nostri e ai vari Paul McCartney, Robert De Niro, Barack Obama, Bill Gates, Mark Zuckerberg. E se il discorso vale per le mani… perché non estenderlo ai piedi? Per informazioni chiedere a Diego Armando Maradona e Lionel Messi.

Marco Enzo Venturini

Giornalista pubblicista dal 2018, entrare nell'albo è stato contemporaneamente un traguardo e una nuova partenza di una rincorsa iniziata sei anni prima scrivendo per diverse realtà editoriali sul suolo nazionale. O forse già quando, a cinque anni, il mio gioco preferito era una vecchia macchina da scrivere di famiglia. Appassionato di politica, geografia, cinema e sport, oltre che della lingua italiana: mi piace provare a scrivere ciò che vorrei leggere.

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