Un crollo preventivato e preventivabile, che alimenta le preoccupazioni sul futuro: secondo i dati dell’Osservatorio sul precariato diffusi dall’Inps, nei primi cinque mesi del 2020 si è registrato il 43% in meno di assunzioni rispetto ai primi cinque mesi del 2019. Un numero che certamente risente della crisi legata alla pandemia di coronavirus e che, nonostante il lieve miglioramento del mese di maggio, fa preoccupare non poco gli analisti del settore.
Sono 1 milione e 795 mila, secondo il documento dell’Istituto di Previdenza sociale, le assunzioni tra gennaio e maggio. Il calo più brusco per il mondo del lavoro si è avuto ad aprile, mese fulcro delle restrizioni per contrastare la diffusione dei contagi. Rispetto a dodici mesi prima la differenza in negativo tocca l’83%. A maggio un lieve miglioramento, ma rispetto al quinto mese del 2019 le assunzioni sono comunque il 57% in meno.
Cala, invece, il numero delle cessazioni dei rapporti. L’Osservatorio Inps ne ha rilevate 1 milione e 972mila tra gennaio e maggio. Anche in questo caso, però, c’entrano le conseguenze della pandemia. La riduzione delle cessazioni, infatti, è molto forte nel periodo che va da marzo a maggio, arrivando al -47% rispetto allo stesso trimestre del 2019, anche grazie al divieto di licenziamento per ragioni economiche previsto dal decreto cosiddetto Cura Italia (Dl 18/2020).
Non c’è tipologia di contratto che non sia stata colpita dalla crisi, ma sono soprattutto i contratti a termine ad aver vissuto una forte flessione. Le trasformazioni da tempo determinato nel periodo tra gennaio e maggio 2020 sono calate del 31% rispetto allo stesso periodo del 2019 e del 43% solo confrontando i due mesi di maggio. L’Osservatorio, comunque, ricorda che nel 2019 il volume delle trasformazioni era risultato eccezionalmente elevato anche per gli effetti del Decreto dignità (Legge 96/2018).
Le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo di formazione risultano ancora in crescita nel periodo gennaio-maggio 2020 (+12%). A maggio, però, la variazione rispetto allo stesso mese del 2019 è negativa (-5%).
Un’altro dato significativo è quello che riguarda 32.028 rapporti di lavoro (17.586 assunzioni e 14.442 trasformazioni a tempo indeterminato), che tra gennaio e maggio hanno usufruito dei benefici previsti dall’esonero triennale strutturale per le attivazioni di contratti a tempo indeterminato di giovani Under 35.
Una cifra significativa ma, dal punto di vista del trend negativo, in linea con la flessione generale rispetto ai primi cinque mesi del 2019 (-39% il dato specifico). Tra assunzioni e trasformazioni, i rapporti incentivati costituiscono il 4,7% del totale dei rapporti a tempo indeterminato attivati.
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