Inflazione in crescita a febbraio, cala il carrello della spesa: i dati

Tra i vari volti della crisi economica che sta colpendo l’Italia in epoca di Coronavirus, c’è anche quello dell’inflazione. Nonostante Pil, crescita e consumi siano in colossale difficoltà, infatti, anche questo dato è in aumento. Lo rivelano i numeri analizzati dall’Istat. A trainarli sono soprattutto trasporti ed energia, che hanno generato un +0,1% su base mensile e un +0,6% su base annua (rispetto al +0,4% di gennaio).

La crescita dell’inflazione: ecco a cosa è dovuta

A febbraio 2021 i prezzi al consumo si confermano in crescita per il secondo mese consecutivo, spiega infatti l’Istat. Che a proposito dell’inflazione ha anche registrato “un aumento prossimo a quello di giugno 2019 (quando fu +0,7%). Si attenuano, infatti, i contributi negativi dovuti ai prezzi dei beni energetici che vedono ridotta l’ampiezza della loro flessione su base annua“.

Seguono dati più specifici riguardo l’inflazione a livello congiunturale. Ecco i dati dell’indice generale rilevati dall’Istat e inerenti al mese di febbraio 2021:

  • prezzi dei beni energetici non regolamentati: +1,4%;
  • prezzi tabacchi: +0,4%;
  • prezzi servizi relativi ai trasporti: +0,4%;
  • prezzi beni alimentari: -0,3%

Dati che non si verificavano da un anno

L’Istat ha anche voluto chiarire che i prezzi dei beni sono tornati in positivo dopo dodici mesi di variazioni negative tendenziali. Riguardo invece all’inflazione acquisita per il 2021, si parla di un +0,7% per l’indice generale e di un +0,3% per la componente di fondo.

Al di là del dato sull’inflazione, invece, a calare è il “carrello della spesa“. Si tratta dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona. I dati Istat parlano infatti di un rallentamento dal +0,4% al +0,2% su base annua e del -0,3% rispetto al mese precedente. Questo a causa soprattutto del calo dei prezzi degli alimenti non lavorati (da +1,1% a +0,7%, +0,2% su base mensile). Rallentano, invece, i prezzi della frutta fresca o refrigerata (da +3% a +1,9%; +0,3% la variazione rispetto a gennaio).

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