Decreto Sostegni al microscopio:
a chi sono destinate le varie misure

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha annunciato in conferenza stampa venerdì sera l’arrivo del Decreto Sostegni. Una misura da 32 miliardi di euro complessivi, che saranno versati agli italiani messi in ginocchio dall’emergenza sanitaria ed economica del Coronavirus. Di essi un terzo sarà destinato alle imprese, più di un decimo agli enti locali. Vediamo però più nel dettaglio chi potrà usufruire dei fondi.

Piccole, medie, grandi imprese: cosa succede con il Decreto Sostegni

Come chiaramente spiegato tanto dal premier Draghi quanto dal ministro dell’Economia Franco, grande attenzione nel Decreto Sostegni è destinata a piccole e medie imprese e partite Iva. Esse potranno accedere a contributi a fondo perduto se il loro fatturato arriva fino a 10 milioni. Inoltre, nel 2020 devono esserci state perdite medie mensili del 30% rispetto al 2019. Gli aiuti vanno da 1.000 euro per le persone fisiche (2.000 per le giuridiche) a 150 mila euro. Per le imprese ci sono cinque fasce di ricavi con percentuali differenziate dei sostegni: dal 60% per le più piccole al 20% per le più grandi.

Le grandi aziende, invece, con il Decreto Sostegni possono attingere a finanziamenti agevolati da restituire in cinque anni. La condizione, però, è che si trovino sì in crisi ma con prospettive di ripresa. A tale scopo c’è un fondo di 200 milioni presso il Mise. Il Fondo sociale per l’occupazione e la formazione del Ministero del lavoro è rifinanziato con 400 milioni. Prorogata per tutto il 2021 l’integrazione salariale della Cigs per i lavoratori ex Ilva, con un fondo da 19 milioni.

Decreto Sostegni: le misure per cittadini e lavoratori

Presenti anche misure destinate ai singoli cittadini, con attenzione in particolare ad alcune categorie in enorme difficoltà. Il Decreto Sostegni infatti cancella le vecchie cartelle esattoriali fino a 5 mila euro tra il 2000 e il 2010 per chi rientra in un tetto di reddito di 30 mila euro. Rate e nuove cartelle esattoriali sospese fino al 30 aprile e una sanatoria specificamente studiata per le partite Iva in difficoltà. Arriva anche l’attesa proroga fino a giugno del blocco dei licenziamenti. Sarà estesa fino a ottobre per le aziende che usano la cassa integrazione Covid, valida fino al 31 dicembre (massimo 28 settimane), per 3,3 miliardi. Quelle con cassa integrazione ordinaria possono chiedere 13 settimane tra aprile e giugno per Covid, senza contributo addizionale.

Il reddito di cittadinanza e i settori più in crisi

Resta anche il reddito di cittadinanza, pure pesantemente criticato da parte delle forze politiche che sostengono il governo Draghi. Con il Decreto Sostegni c’è infatti un rifinanziamento per 1 miliardo. Tre nuove mensilità del reddito di emergenza alle famiglie (1,52 miliardi). Fino al 31 dicembre non serve aver lavorato 30 giorni nell’ultimo anno per ottenere la Naspi. Una tantum da 2.400 euro per lavoratori stagionali, del turismo, termali e dello spettacolo che hanno perso il posto. Per quelli dello sport varia da 1.200 a 3.600 euro.

Importanti anche le cifre che permetteranno un po’ di respiro ai settori che l’emergenza Covid ha messo in ginocchio. Così il Decreto Sostegni prevede 1,7 miliardi per il turismo, fra cui 700 milioni per le zone danneggiate dalla chiusura degli impianti di sci e 900 milioni per gli stagionali. Inoltre ci sono 200 milioni per spettacolo, cinema e audiovisivo, 120 milioni per spettacoli e mostre e 80 per il settore del libro e la filiera dell’editoria, 200 milioni per imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, 100 milioni per la cancellazione di fiere e congressi e 150 per le fiere internazionali.

I fondi destinati a scuola e sanità

Grande attenzione anche al mondo della scuola. Stanziati infatti 150 milioni per il recupero delle competenze e della socialità durante l’estate, e altri 150 milioni per aspetti più sanitari. Ma il Decreto Sostegni non dimentica gli enti locali. Per questi ultimi ci sono oltre 3 miliardi: metà nel fondo per gli enti locali, 260 milioni in quello per Regioni e Province autonome, 800 milioni per il Tpl, 250 milioni come ristoro per il mancato incasso della tassa di soggiorno, e un altro miliardo per rimborsare alle Regioni le spese sanitarie del 2020 per il Covid.

Infine un capitolo importantissimo, quello della lotta al Coronavirus. Un settore per cui il Decreto Sostegni destinerà oltre 4,5 miliardi. Di essi 2,1 miliardi serviranno per l’acquisto di vaccini, 700 milioni per i farmaci, 1,4 miliardi per le attività del Commissario, 345 milioni per il coinvolgimento del più alto numero di medici possibile, 50 milioni come remunerazione aggiuntiva delle farmacie, dove si potrà somministrare il siero. Per i Covid Hospital sono previsti 51,6 milioni.

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