Bonus fiscali, attenti alle ‘sviste’ in fattura: cosa fare per evitare rischi

In un periodo difficile come quello che numerosi settori lavorativi italiani stanno vivendo, i vari bonus fiscali previsti dai decreti che si sono succeduti nell’ultimo anno e dalla Legge di bilancio approvata a dicembre sono indispensabili per allentare il più possibile la pressione dovuta alla crisi economica. Bisogna però fare molta attenzione: produrre una rendicontazione compilata in maniera sbagliata può portare alla revoca del bonus. Per questo motivo l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato sul proprio portale alcune linee guida su come evitare problemi nella richiesta dell’erogazione dei benefici fiscali.

Bonus fiscali 2021, attenzione agli errori

Può capitare, infatti, che una fattura, elettronica o cartacea, contenga uno o più errori. Nulla di irreversibile, ma è necessario modificarle per renderle esatte prima di un eventuale controllo fiscale per non incorrere nell’annullamento dei bonus. Soprattutto se si parla di quelli erogati attraverso il credito di imposta nell’ambito del Piano Nazionale Transizione 4.0 (il “primo mattone su cui si fonda il Recovery Fund italiano come sositene il Ministero dello Sviluppo Economico).

L’errore più comune è il riferimento sbagliato, o addirittura mancante, alle norme vigenti che danno diritto al bonus. In tal caso, è necessario inserire il riferimento corretto con scritta indelebile (non a matita, insomma), riportandolo su ogni singolo documento nel caso sia cartaceo. Se la fattura è invece elettronica è invece possibile stamparla per inserire, sempre con scritta indelebile, i riferimenti giusti per poter richiedere il bonus.

Possibile anche una strada alternativa. Si può infatti produrre un’integrazione elettronica da unire telematicamente ai documenti originali. In questo caso, infatti, non è necessaria la stampa della fattura elettronica, ma è sufficiente la compilazione di un file da allegare a quello originale, con gli estremi della stessa fattura.

Importante anche la tempistica delle modifiche

Il file va poi trasmesso al Sistema di interscambio (Sdi) con le stesse modalità di integrazione già in vigore per i documenti emessi in regime di reverse charge (l’inversione contabile dell’Iva).

Molto importante, infine, conservare correttamente tutti i documenti, per metterli a disposizione della Guardia di Finanza in caso di controlli. Tutte le regolarizzazioni devono essere fatte prima delle eventuali verifiche da parte delle Fiamme Gialle. In caso contrario si incorrerà nella revoca dei bonus.

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