Arriva un nuovo intervento di sostegno destinato a una più che discreta fetta di cittadini italiani. Si tratta del Bonus 550 euro, i cui destinatari saranno i lavoratori dipendenti con rapporti part time ciclici verticali nel 2021. La sua introduzione dovrebbe arrivare il 18 luglio, con la conversione del Decreto Aiuti n. 50 2022.
A presentare l’imminente Bonus 550 euro è stato Andrea Orlando alla Camera. Il ministro del Lavoro ne ha parlato rispondendo alla interrogazione parlamentare che aveva presentato Davide Tripiedi, deputato del M5s, in riferimento a una norma presente nella legge di bilancio 2022 (art.1 comma 971, Legge 234 2021). Qui si istituiva un fondo da 30 milioni di euro per sostenere i lavoratori part time, che però non aveva ancora trovato la propria attuazione. Al contrario, già esiste una misura per altri lavoratori dipendenti, stagionali o disoccupati.
L’onorevole Tripiedi aveva sottolineato come il contratto di lavoro part time ciclico verticale (o multi-periodale) di fatto preveda prestazioni lavorative che si articolano esclusivamente in specifici giorni del mese o mesi dell’anno. I lavoratori a cui sarà destinato il Bonus 550 euro, in altre parole, sono impegnati in alcuni periodi a tempo pieno e in altri, al contrario, sono completamente inoperativi. Uno degli esempi di cui si era discusso alla Camera era quello dei lavoratori delle mense scolastiche, ferme d’estate.
Ebbene, il ministro Orlando ha annunciato la presentazione in Parlamento di un emendamento che sarà inserito nel Decreto Aiuti, prima della conversione in legge di quest’ultimo. Grazie a questa novità, che il ministero dell’Economia dovrà approvare, per il solo 2022 si creerà il fondo da cui attingere le risorse per il Bonus 550 euro. Il sostegno, dunque, per ora è solo sperimentale e sarà erogato una sola volta nel corso di quest’anno.
Si tratta di una misura che aiuterà i lavoratori costretti a periodi di inattività nel corso dell’anno, dovuti alla specifica mansione che esercitano. Il Bonus 550 euro, quindi, coprirà i periodi di inattività di alcune categorie di cittadini. Esse comprendono i lavoratori in part time ciclico, purché i loro contratti prevedano periodi di inattività totale o parziale compresi tra le 7 e le 20 settimane all’anno. Per accedere alla misura, inoltre, è indispensabile non essere titolari di altro rapporto di lavoro dipendente, di Naspi o di trattamento pensionistico.
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