Vaccino, rallentamenti dopo il caso AstraZeneca? Figliuolo tranquillizza

Gli italiani che devono ancora ricevere la prima dose di vaccino sono quasi 26 milioni. Sono invece 13,6 milioni coloro che devono effettuare il richiamo. Di essi, 900 mila si sono sottoposti alla prima somministrazione con AstraZeneca e riceveranno come seconda dose Pfizer o Moderna. Il commissario per l’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, nega però che possa esserci un rallentamento della campagna vaccinale. Questo nonostante le indicazioni perentorie del ministero della Salute sull’utilizzo del siero di AstraZeneca.

La decisione del governo sugli Open Day

Il ministro Roberto Speranza, su indicazione degli esperti del Comitato tecnico scientifico, ha infatti imposto alle Regioni di cancellare gli Open Day di somministrazione del vaccino. La decisione è arrivata dopo la morte della 18enne Camilla Canepa a Genova e le perplessità intorno a tali iniziative da parte della comunità scientifica.

Come spiega il verbale del Cts, infatti, qualora si torni a organizzare gli Open Day essi dovranno “rispettare le indicazioni per fasce d’età“. Si dovrà inoltre procedere a una revisione dell’agenda delle prenotazioni. Proprio questa circolare ha già visto i suoi primi effetti. La Regione Lombardia, infatti, aveva annunciato di non voler dar seguito alla decisione del Governo di somministrare un vaccino diverso per i richiami. Tale decisione era giunta “in attesa di una nota ufficiale di ministero della Salute e Aifa“. Che poi è arrivata.

C’è un problema vaccino? Le parole di Figliuolo

Resta il tema delle dosi di vaccino già ordinate e che rischiano di non essere più somministrabili. “Se si fa un piano che poggia su quattro gambe, e se poi una di queste gambe viene azzoppata o limitata, è chiaro che tutti i piani si rivedono“, ha sottolineato lo stesso Figliuolo. Che però rimane ottimista: “Non faccio fosche previsioni, sono convinto che a settembre chiudiamo“.

Fonti del governo raggiunte dall’Ansa, infatti, garantiscono che “la campagna vaccinale italiana procederà con la stessa intensità di prima“. Questo sarà possibile grazie alla “ampia disponibilità di oltre 55 milioni di dosi Pfizer e Moderna“. Si tratta di dosi di vaccino pronte ad essere somministrate tra ora e la fine del terzo trimestre. Ossia il prossimo mese di settembre.

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