Vaccino anti-Covid, l’Italia si prepara: i primi numeri ufficiali

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“Sarà la più grande operazione di vaccinazione fatta sul territorio. In due giorni abbiamo più di 13mila richieste di adesione. Parliamo di medici, infermieri e assistenti sanitari. Mario Bonaretti, consigliere del commissario all’emergenza coronavirus Domenico Arcuri, è ottimista per quel che riguarda il vaccino in Italia, che partirà, come nel resto dell’Unione Europea, il 27 dicembre e coinvolgerà prima di tutti gli operatori sanitari e le persone più a rischio dal punto di vista della salute.

1 milione e 800mila le persone interessate dalla prima fase

“Per il reclutamento è sufficiente registrarsi su un portale web e sottoporre la richiesta – ha spiegato Bonaretti -. La durata dei contratti è prevista fino a settembre, con la possibilità di prorogarli qualora l’emergenza pandemica lo rendesse necessario”.

Saranno 1 milione e 800mila le persone interessate dalla prima fase del piano per il vaccino. “Una volta avuti i vaccini non abbiamo paura di avere problemi organizzativi – ha affermato il consigliere di Arcuri -. Stiamo lavorando senza incontrare problematiche. Faremo in modo che una terza ondata non impatti sul piano di vaccinazione. Contatteremo direttamente le persone da vaccinare”.

Vaccino, il virologo Di Perri: “Notizia straordinaria ma bisogna aspettare per vedere gli effetti”

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L’avvio della campagna vaccinale anti-Covid è un’ottima notizia per gli esperti, ma resta la preoccupazione per la curva dei contagi attuale, ancora alta. “Certamente questo movimento dialettico politico esprime incertezza e preoccupazione – ha dichiarato Giovanni Di Perri, virologo dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino -. Ci sono Regioni con dati in aumento, quindi la tendenza determinata dal lockdown di ottobre sta perdendo colpi in termini di efficacia e ciò ripropone le problematiche come quelle legate alla scuola“.

“La terza ondata rischia di essere un precoce rigurgito della seconda – ha aggiunto Di Perri -. I vaccini sono una notizia straordinaria ma per vederne gli effetti dobbiamo aspettare, ora dobbiamo fare di tutto per proteggerci. L’impressione è che vogliano farli arrivare a fine dicembre, sarebbe simbolico, però subito dopo arriverà per le categorie identificate. Ci sarà un programma per i mesi successivi“.

D’Amato (assessore Sanità Lazio): “Decideremo con gli ospedali prima persona da vaccinare”

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Le Regioni attendono con impazienza indicazioni per l’inizio delle vaccinazioni contro il coronavirus. A margine di un’iniziativa all’ospedale San Camillo di Roma con il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato ha dichiarato: “Se siamo pronti per il 27 dicembre per i vaccini? Sì, basta che ci portino i vaccini, noi siamo pronti. Si inizierà in tutti i nostri venti hub, la prima persona poi la decideremo insieme. Probabilmente ci sarà un segnale di attenzione allo Spallanzani, dove tutto è iniziato”.

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