Tragedia del Mottarone: al via la rimozione della cabina

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Pochi minuti dopo le ore 10 la gru dei vigili del fuoco ha rimosso la cabina della funivia precipitata lo scorso 23 maggio sulle pendici del Mottarone. Quella caduta causò la morte di 14 persone. I rottami, protetti da uno speciale telo per evitare che possa essere perso anche il pezzo più piccolo, sono stati agganciati da un elicottero Erickson S64 per essere trasportati al campo sportivo di Gignese. E, da qui, caricati su un camion che li porterà nel capannone della Provincia al Tecnoparco di Verbania-Fondotoce. In quella sede la cabina sarà a disposizione dei periti della Procura e delle difese. Si aprirà così una nuova fase dell’indagine, coordinata dalla Procura di Verbania.

Come stanno procedendo le indagini sul Mottarone

Gli inquirenti (Procura e carabinieri di Verbania) avevano accertato due giorni dopo il disastro che la cabina non aveva potuto agganciarsi alla fune portante perché erano stati bloccati i freni di emergenza. All’origine del terribile incidente c’è però il cedimento della fune traente. Si è spezzata mentre i 15 passeggeri (l’unico sopravvissuto è Eitan, 6 anni, il bimbo rimasto orfano) stavano per toccare la plancia di arrivo.

Per risalire al motivo della rottura di quei 114 fili di acciaio alle pendici del Mottarone si deve analizzare la testa fusa. È il cilindro che collegava il carrello della cabina alla fune traente. Con l’incidente è andata a infilarsi nel tronco di un abete, che i vigili del fuoco hanno segato e legato al carrello in modo che nulla venga modificato con il viaggio. Le analisi tecniche si faranno più avanti. Insieme pesano 1.300 chili. A cui si sommano altri 200 kg di una gabbia di contenimento in acciaio. il tutto è stato imballato per il volo con plastica termoretraibile.

 

 

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