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Torino, prima laurea nel Metaverso: “Però non vi dico il voto”

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Oggi ho discusso la mia tesi di laurea nel Metaverso, un universo parallelo online dove è possibile fare tutto ciò che si può fare nella realtà. Però non vi dico quanto ho preso“. Così Edoardo Di Pietro, studente dell’Università di Torino, che non nasconde la propria emozione per lo storico traguardo appena raggiunto.

Che cos’è il Metaverso (e come ci si laurea)

Edoardo, laureatosi oggi, è infatti lo studente che per la prima volta in Italia ha ottenuto il suo titolo nella realtà e nel Metaverso. “Ho deciso di farlo per la mia passione per la tecnologia e l’innovazione. Ho scelto questo percorso di studi apposta, e ho approfittato della tesi di laurea per discutere e approfondire un tema che mi appassiona“, ha dichiarato.

Quindi il giovane laureato ha spiegato più nel dettaglio che cosa sia il Metaverso, per coloro che masticano poco queste nuove realtà. “Si tratta di un universo parallelo online, dove si interagisce tramite avatar – ha illustrato Edoardo Di Pietro –. Qui è possibile socializzare, fare acquisti e tutto ciò che facciamo nella realtà. O quantomeno, queste sono le prospettive. Per adesso è molto simile a come si comporta un videogioco“.

Le differenze da un collegamento da remoto e le prospettive

Laurearsi nel Metaverso, secondo il freschissimo dottore, non corrisponde alle tante discussioni di tesi da remoto avvenute durante la pandemia. “È molto più che su Skype – ha spiegato –, perché può garantire un maggiore senso di presenza rispetto a quello che c’è tramite uno schermo. Questo perché si interagirà tramite avatar, che spesso hanno le nostre sembianze. Persone a me care non hanno potuto partecipare, così invece lo hanno fatto. Ci sono sempre delle perplessità, quindi ovviamente i docenti hanno espresso le loro. E devo dire che alcune le condivido anch’io“.

Sul Metaverso non ci sono certezze. Ci sono solo supposizioni che possiamo fare sulle sue future applicazioni“, ha quindi aggiunto Edoardo Di Pietro. Che sul suo voto finale ha preferito glissare: “Sono molto soddisfatto, ma quello che conta è il percorso e non il risultato. Non credo che il voto sia importante, quindi preferisco non dirlo. E domani festeggio, anche a distanza sotto forma di avatar con chi non potrà partecipare“.

Sara Iacomussi

Classe 1992, da ottobre 2018 è la corrispondente da Torino per importanti editori in veste di videogiornalista. Formata al Master in Giornalismo Giorgio Bocca, è professionista dal 2017

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