Tassisti in sciopero a Milano, corteo funebre: “Il Taxi è morto”

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Nella giornata in cui parte ufficialmente la Fase 3 dell’emergenza coronavirus, con la riapertura dei confini regionali, non mancano le proteste un po’ in tutta Italia. A Milano, in Piazza del Duomo, si è “celebrato” un “corteo funebre”, organizzato dai tassisti del capoluogo lombardo. Lo scopo dell’iniziativa è quello di lanciare un grido d’allarme alle istituzioni nella giornata in cui tutti i veicoli rimarranno fermi per lo sciopero del servizio.

Tassisti in sciopero a Milano, corteo funebre: "Il Taxi è morto"
Tassisti in sciopero a Milano: “Il Taxi è morto”

Il Taxi è morto, stava bene fino a tre mesi fa“, il racconto di alcuni rispetto al momento che la categoria sta attraversando. “Chiediamo, per la prima volta, un aiuto da parte della Regione. Fino a ora non lo avevamo mai fatto anche se avremmo potuto“, spiegano. E ancora: “Ora però la situazione è davvero insostenibile“. Anche la qualità del lavoro è cambiata. “Lavoriamo in un modo indegno“, denunciano i tassisti. “Le corse si sono ridotte del 90% e arriviamo a guadagnare la miseria di 30 euro al giorno“, aggiungono.

Lavoratori alberghieri in protesta: “Dimenticati dalla politica, siamo invisibili”

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Oltre ai tassisti, sempre a Milano, esattamente sotto la Prefettura, si è riunito anche un presidio dei lavoratori del settore del turismo, in particolar modo albergatori. “Siamo qui perché la situazione è drammatica. Gli ammortizzatori sociali disposti dai decreti governativi per l’emergenza Covid sono ormai esauriti ma gli hotel non sono tornati a lavorare”, spiega Mattia Scolari, segretario Cub di Milano.

E ancora: “Da tre mesi senza stipendio, futuro incerto. Oggi è solo il primo passo, noi andremo avanti perché non è assolutamente possibile che questi lavoratori vengano trasformati in degli invisibili per la classe politica”, aggiunge.

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